Luca Morisi, indagato anche uno dei ragazzi rumeni fermati dalle forze dell’ordine per un semplice controllo di routine
Il caso Luca Morisi si allarga e oltre all’ex guru della comunicazione della Lega è stato iscritto nel registro degli indagati anche uno dei ragazzi rumeni fermati dalla polizia e che ha dato avvio all’intera vicenda. L’accusa per il rumeno è la stessa mossa a Morisi, cessione di stupefacenti.
I fatti contestati risalgono allo scorso 14 agosto, dove i due giovani avrebbero preso parte ad una festa nella villa di Morisi. A questo incontro oltre loro due e Morisi, avrebbe preso parte un quarto uomo, un italiano di 5o anni, la cui identità è tutt’ora non conosciuta.
I due rumeni, inoltre, hanno ammesso, appena fermati dalle forze dell’ordine, di essere in possesso del flacone di droga, indicandone anche la tipologia, ovvero la cosiddetta “droga dello stupro”. Poi hanno aggiunto di essere entrati in contatto con Morisi attraverso una app di incontri omosessuali. L’incontro si sarebbe concluso con il regalo del flacone.
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L’avvocato di Morisi, Fabio Pinelli, ha dichiarato che «quel flacone con il liquido non era di Luca Morisi, il quale evidentemente non può averlo ceduto a terzi». Dunque, le indagini proseguono anche per comprendere il ruolo dei due rumeni, i quali risultano essere dei senza fissa dimora. Il Corriere della Sera informa, riportando le parole di un iquirente, che i due: «Sono due persone che risultano senza fissa dimora e che sono incappati in un controllo di assoluta routine. Non risulta nessuna attività pregressa sul loro conto. In questa storia sul fronte penale al momento c’è la loro parola contro quella di Morisi. Non ci sono adesso né ci sono stati telefoni sotto controllo. Per ora non abbiamo evidenze per avere delle certezze, a cominciare dalla sostanza nel flacone sulla cui natura non abbiamo ancora il risultato scientifico».
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