L’Europa è plastic free, da oggi 3 luglio parte lo stop alla plastica monouso

L'Europa è plastic free, da oggi 3 luglio parte lo stop alla plastica monouso

L’Europa è plastic free, da oggi 3 luglio parte lo stop alla plastica monouso. Gli Stati dell’UE dovranno adottare leggi per vietare gli oggetti in plastica “usa e getta”

Da oggi, 3 luglio, i paesi membri dell’Unione Europea dovranno adottare leggi in gradi di vietare il consumo della plastica per il monouso. Lo scopo è quello di ridurre il consumo dei prodotti di plastica monouso, «in modo da portare a una sostanziale inversione delle crescenti tendenze di consumo». L’obiettivo della direttiva è per il 2026, anno in cui si spera di aver ridotto il consumo della plastica. Nel 2027, la direttiva sarà rivista sulla base dei risultati raggiunti ed è possibile che ci sia un ripensamento anche sulla plastica biodegradabile, attualmente inclusa nella direttiva.

I Paesi membri dell’Unione Europea, dovranno quindi approvare delle leggi per vietare il consumo di piatti e posate usa e getta di plastica (si salvano quelli composti al 100% di plastica biodegradabile), le palette per le tazzine di caffè e i contenitori in polistirolo. Si salvano i prodotti in plastica lavabile e riutilizzabili, anche se perderanno la caratteristica di “usa e getta”. A questi si aggiungono palloncini e bastoni per palloncini; contenitori per bevande con capacità fino a tre litri, compresi tappi e coperchi; tazze e contenitori per bevande in polistirolo espanso; bottiglie per bevande con capacità fino a tre litri; posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette); piatti; cannucce; borse di plastica.

Il nostro paese, già da aprile ha votato con ampia maggioranza in Senato, la direttiva. Tuttavia, se da un lato questa è una scelta positiva e necessaria per la salvaguardia dell’ambiente, dall’altro preoccupa il settore economico e della produttività. In Italia sono 50 mila i lavoratori attivi nel packaging cartaceo, quello che combina il contenitore riciclabile con i veli di plastica, mentre nella ristorazione veloce, lavorano 8 milioni di persone. In realtà, non ci dovrebbero essere grossi problemi perché le aziende hanno già convertito le produzioni con prodotti ecosostenibili, a cui si aggiunge il fatto che la direttiva UE si applica a quei prodotti che hanno già una alternativa valida.

Infatti, per quanto riguarda il cibo da asporto non esistono ancora alternative senza plastica (tazze, bicchieri, contenitori per il cibo, bicchieri di carta rivestiti di plastica). Per questi non è prevista né la proibizione immediata né l’addio con una scadenza definita. Un discorso a parte è quello del packaging alimentare: i contenitori con cui vengono serviti i cibi non potranno più essere di plastica oxo-degradabile, ma di carta o di plastica biodegradabile al 100%.

La direttiva coinvolge anche assorbenti igienici (pads), tamponi e applicatori di tamponi e salviette umidificate e sono vietate le componenti in plastica utilizzate nella pesca (ami, fili e varie componenti della canna) che possono dispersi facilmente in acqua a danno della fauna ittica.

Fonte immagine: <a href=’https://it.freepik.com/foto/birra’>Birra foto creata da nikitabuida – it.freepik.com</a>

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