Lavorare 4 giorni alla settimana? La proposta di Intesa Sanpaolo

Per domani si attende l’esito della proposta 

Settimana super corta? Arriva domani la decisione della settimana corta, di soli quattro giorni, proposta da Intesa Sanpaolo ai sindacati.

Una proposta che rientra nell’ambito dello smart working e in via di trattativa tra Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Intesa San Paolo ha proposto di lavorare per quattro giorni. Le ore al giorno passerebbero così da 7,5 a 9. I lavoratori potrebbero avere una giornata off in più con 36 ore rispetto alle 37,5.

Nell’attuale contratto di lavoro del credito, l’articolo 104 già prevede la settimana corta di quattro giorni e orario da 37,5 a 36 ore.

Ne ha parlato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni,intervistato da Radio Capital.

“Intesa Sanpaolo non ha studiato proprio niente: perché è previsto dal contratto nazionale di lavoro dei bancari sia l’utilizzo della settimana corta sia lo smart working regolamentato in sede aziendale. Quindi, Intesa Sanpaolo sta applicando una norma del contratto nazionale già definita da tempo”.

E poi “Il principio guida nello schema di Intesa è la flessibilità non concordata con il sindacato, ma ci sono delle trattative in corso e noi questo concetto lo rifiutiamo perché chiediamo la volontarietà di accesso per tutto il personale. Mentre il principio guida nello schema del sindacato, almeno del nostro, è il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Se l’accordo si farà, dovrà tener presente che non ci può essere discrezionalità totale da parte dell’azienda nel concederlo e non ci può essere neanche soltanto un tema di risparmi di costi energetici che dall’azienda viene trasferita al lavoratore nel momento in cui si lavora soltanto quattro giorni a settimana invece di cinque”.

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Infine spiega: “Bisogna comunque valutare tutto fino in fondo anche tenendo conto che lavorare un’ora e mezza in più al giorno può rappresentare un appesantimento non compensato dal giorno libero in più. Deve essere data comunque la possibilità a tutti i lavoratori di poterlo scegliere volontariamente mentre a oggi, siamo ancora in trattativa con Intesa, non è così”.

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