L’Aquila, il racconto di madre e figlio sull’incidente all’asilo in cui ha perso la vita un bambino di quattro anni
«Non ho toccato quel pulsante. Non sono stato io a togliere il freno a mano. La macchina è partita. Ma non lo so perché. Ho provato a fare qualche cosa. Ma non mi ricordo. Mi fa male la testa». Sono queste le parole dell’undicenne rimasto a bordo dell’auto, che a L’Aquila ha travolto il cancello di un asilo uccidendo un bambino e ferendone altri 5.
La donna che ha parcheggiato l’auto sulla discesa che conduce all’asilo è indagata per omicidio stradale, ma dice di aver ingranato sia la marchia che inserito il freno a mano. «Non me l’aspettavo. Sono tanto dispiaciuta per quel bambino e per tutti gli altri, per le mamme, per le famiglie. Chiedo scusa a tutti», ripete la donna.
Leggi anche: L’AQUILA, AUTO IN UN ASILO. MORTO UN BIMBO DI 4 ANNI, FERITI ALTRI 5
Mentre la Procura sta interrogando i testimoni e attuando le perizie per accertare le cause dell’incidente, sotto la lente degli investigatori c’è anche la scuola. La preside della scuola, Monia Lai, è stata sentita dagli inquirenti proprio in merito al cancelletto, montato da poco per una maggiore sicurezza dei bambini, ma a quanto pare non era fissato al muretto. Saranno le perizie a stabilire se il cancello era a norma e di é l’effettiva responsabilità.
Intanto migliorano le condizioni degli altri bimbi feriti. È uscito dalla terapia intensiva chirurgica quello ricoverato al Bambino Gesù di Roma con un trauma toracico, mentre restano ancora gravi quelle di una delle due bambine ricoverate al Gemelli.
Il padre del bambino morto ha dichiarato a la Stampa: “La proprietaria dell’auto che ha travolto mio figlio chiede scusa? Noi non le portiamo rancore. Né a lei, né al suo bambino di 12 anni che stava a bordo. Anche loro stanno vivendo una tragedia. Ho saputo che un’associazione vuole dedicare un’autoambulanza a mio figlio ho chiesto che sulla fiancata scrivano alcuni versi della canzone “La cura” di Franco Battiato. È nato il 23 marzo e morto il 18 maggio, proprio come il mio bimbo adorato”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.