La variante Delta corre in Italia: “le vacanze con la seconda dose”

La variante Delta corre in Italia le vacanze con la seconda dose

La variante Delta si sta diffondendo in fretta in Italia, è necessario completare quanto prima il ciclo vaccinale per scongiurare conseguenze gravi

La variante Delta è ormai presente anche nel nostro paese. I casi accertati sono stati rilevati già in Piemonte, Lombardia, Sicilia e Campania. Per questo motivo gli esperti chiedono massima cautela  e particolare prudenza alle persone.

Il prof. Marcello Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, ha dichiarato: «È importante che si parta per le vacanze con la seconda dose di vaccino effettuata. Noi dobbiamo convincere gli italiani a non rinviare il vaccino per andare in ferie. É tempo di agire, dobbiamo vaccinare tutti e metterci in sicurezza». Nonostante la variante Delta sia particolarmente contagiosa, con la seconda dose di vaccino, pare non provochi conseguenze preoccupanti. Intanto, in Italia quasi il 33% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre quasi 50 milioni di italiani hanno ricevuto solo la prima dose, anche se all’appello mancano ancora 2,7 milioni di over 60, che non hanno ricevuto nemmeno una dose.

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Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, ha spiegato molto bene, al Corriere della Sera, perché è necessario completare in fretta il ciclo vaccinale: “Quando il Regno Unito decise di estendere l’intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose dei vaccini io dichiarai subito la mia preoccupazione, spiegando che generare immunità parziale nella popolazione durante una pandemia favorisce la circolazione di varianti resistenti agli anticorpi. È ciò che sta accadendo con la variante Delta. Il virus è non solo più trasmissibile ma anche meno sensibile agli anticorpi. Per questo, ora, chi ha ricevuto una sola dose può non solo infettarsi ma anche ammalarsi”.

A Luglio sono previste altre scorte di vaccini, si parla di 14 milioni, di cui 12 di Pfizer e 2 di Moderna. Questo consentirebbe an un numero consistente della popolazione di raggiungere la copertura totale. L’Istituto superiore di sanità ha spiegato che la maggior parte delle nuove infezioni riguarda «soggetti non vaccinati» o «che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi». Nonostante la variante Delta, il ministro Speranza è ottimista:  «Avevamo 30 mila persone ricoverate per Covid, adesso sono (meno di) 2 mila. E 4 mila erano in terapia intensiva, ora sono (meno di) 300».

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