La Russia avvia la mobilitazione, ma nel Paese scoppiano le proteste
La Russia avvia la mobilitazione, ma nel Paese scoppiano le proteste. Intanto Zelensky elenca cinque condizioni per la pace
Dopo l’ultimo discorso alla Nazione, Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione di nuovi uomini da inviare al fronte ucraino. La decisione del leader del Cremlino non è piaciuta al popolo russo, che non è rimasto con le mani in mano, ma è sceso in piazza per protestare.
Sono almeno 109 le persone arrestate in #Russia nelle proteste contro la mobilitazione parziale decisa da Vladimir #Putin.
Onore a loro. pic.twitter.com/9AE5O1lON7
— Dario D’Angelo (@dariodangelo91) September 21, 2022
Di risposta il Cremlino ha reagito con l’arresto dei manifestanti. Secondo quanto riportano i media, gli arresti sono arrivati a mille. Oltre alle proteste, si registra anche un esodo di massa. In poche ore dal discorso pronunciato da Putin, sarebbero andati sold out tutti i voli internazionali.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken sulla mobilitazione ha detto essere un segno di debolezza della Russi e che “riflette le difficoltà del Cremlino sul terreno di battaglia, l’impopolarità della guerra e la riluttanza dei russi a combatterla”.
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Dunque, mentre la Russia si starebbe riorganizzando senza mostrare la volontà di trovare la pace, proprio il presidente ucraino Zelensky ha parlato di colloqui di pace: “L’Ucraina è pronta a colloqui di pace ma solo per una pace vera, onesta e giusta”. Sarebbero cinque i punti su cui si basa la pace proposta da Zelensky: la punizione dell’aggressione, la protezione della vita, il ripristino della sicurezza e dell’integrità territoriale, garanzie di sicurezza, determinazione a difendersi.
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