La crisi di Matteo Berrettini: cosa succede al campione?

L’azzurro ancora k.o

Matteo Berrettini ha perso ancora. Nel weekend, il romano che aveva deciso di prendere parte a un Challenger, torneo di un livello abbastanza basso, è uscito di scena ai quarti.

Dopo aver superato i primi turni contro il connazionale Bellucci e Vukic si è arreso al numero 132 del Mondo Shevchenko.

Una sconfitta che brucia e che non gli dà fiducia, cosa che invece cercava dopo essere uscito subito sconfitto dal primo Masters 1000 di Inaidn Wells.

È indubbio che questo sia il momento più complesso della carriera dell’azzurro che aveva perso anche al primo turno degli Australian Open.

Frustrato e nervoso si è messo anche, durante il match a gridare, chiedendo aiuto, chiedendo di levarlo dal campo poiché inguardabile.

Tanti, troppi errori, un diritto, di solito sua arma letale che fatica, un rovescio che non c’è anche un servizio che arranca.

Berrettini è l’ombra del giocatore in grado di raggiungere la finale di Wimbledon due anni fa. Un tunnel da cui è entrato e che per molti sarebbe dipeso da alcune scelte di natura personale.

La relazione con Melissa Satta, ufficializzata tramite un’intervista a Repubblica, lo avrebbe distratto e distolto dagli allenamenti secondo molti commenti sui social.

Sul momento no aveva anche detto: “Ma non è così per tutti i lavori, le carriere? Ci sono momenti in cui si lavora di meno. Inseguo solo i miei sogni e la mia carriera”.

Di certo un problema di natura fisica, ma soprattutto psicologica c’è e al più presto con l’allenatore Santopadre dovrà correre ai ripari.

Dopo il Masters di Indian Wells c’è infatti, da questa settimana, quello di Miami.

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