
L’attacco poco dopo le 2 del mattino
È guerra, un’altra. Nella notte, attorno alle 2 del mattino, Israele ha attaccato l’Iran con l’operazione Rising Lion. L’annuncio è arrivato dal Ministro della difesa, Katz.
Quest’ultimo ha dichiarato con effetto immediato “uno stato di emergenza speciale su tutto il territorio dello Stato di Israele in seguito all’attacco preventivo condotto da Israele contro l’Iran: si prevede un attacco missilistico e con droni contro lo Stato di Israele e la sua popolazione civile nel prossimo futuro”.
“Pertanto, è necessario attenersi alle direttive del Comando della Retroguardia e delle autorità, e rimanere nei rifugi protetti”, si legge nella dichiarazione dell’ufficio del Ministro della Difesa.
Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non parteciperanno e che non sono coinvolti nell’evento. Dall’Iran fanno sapere: “Le forze armate sono state incaricate dal comandante in capo di tutte le forze armate (la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei) di infliggere severe punizioni agli autori, agli agenti e ai sostenitori di questa aggressione”. Lo ha affermato il comandante in capo dell’Esercito della Repubblica islamica, Abdolrahim Mousavi, come riferisce Mehr.
Il primo ministro di Israele, invece, Benyamin Netanyahu ha affermato in un video che «l’operazione proseguirà finché sarà necessario». E ha aggiunto che «l’Iran possiede ancora capacità significative per colpire Israele».
«Pochi istanti fa, Israele ha lanciato l’operazione Rising Lion, un’operazione militare mirata per contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia. Per decenni i tiranni di Teheran hanno sfacciatamente e apertamente invocato la distruzione di Israele».
Ha affermato che l’Iran aveva un programma per sviluppare armi nucleari e che «potrebbe produrne una» se non venisse fermato. «Questo è un pericolo chiaro e attuale per la sopravvivenza stessa di Israele», ha dichiarato Netanyahu.