In Russia non si può manifestare, la nuova legge firmata da Putin che mette al bando anche “relazioni sessuali non tradizionali”
Vladimir Putin ha firmato una nuova legge che amplia in divieto di manifestare in altri luoghi del Paese. La popolazione russa non potrà più manifestare presso università, scuole, chiese, ospedali, edifici governativi, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie e nelle adiacenze di infrastrutture per gas, acqua, elettricità e riscaldamento.
A rendere nota la novità è l’Adnkronos che cita l’agenzia stampa russa Ria Novosti, che aggiunge un altro aspetto della legge, ovvero che anche le singole regioni russe potranno ampliare la lista dei luoghi dove non si potrà più manifestare, in base alle proprie caratteristiche “storiche o culturali”.
Fino a questo momento, le manifestazioni e i comizi erano vietati solo davanti gli edifici della presidenza russa, dei servizi di emergenza e dell’amministrazione carceraria.
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Con questa legge Putin, inoltre, mette totalmente al bando la “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali, cambiamento di sesso e pedofilia sui social, i media, i film e la pubblicità”. Il provvedimento dice chiaramente come il governo di Vladimir Putin stia diventando sempre più autoritario.
La legge è stata commentata anche dall’arcivescovo Cirillo I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie che durante la Domenica del Perdono, disse: «Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convinzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. La parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile del comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale e porta avanti la propaganda LGBT».
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