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Il disperato appello dei medici ai Maneskin: “Spostate il concerto del Circo Massimo”

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Visto l’impennata dei contagi si teme che il concerto del Circo Massimo, nel weekend, possa essere un potenziale focolaio

I medici della Regione Lazio sono arrivati al punto di rivolgersi ai Maneskin. La situazione contagi continua incessantemente ad aumentare e così il personale sanitario teme per tutti.

Nelle ultime ore i sanitari si sono rivolti ai Maneskin. Il 9 luglio, il gruppo, vincitore di X Factor e di Sanremo 2021, canterà al Circo Massimo quasi in concomitanza con il picco di Omicron 5.

“Non è una buona idea fare questo concerto adesso“, dice Antonello Maruotti, statistico della Lumsa – “Così non si fa altro che posticipare il picco”.

E poi a lui si accoda dice Marcello Pili, medico di famiglia di Ostia: “I grandi eventi sono stati delle bombe sanitarie. Tutti noi medici di famiglia abbiamo visto pazienti positivi reduci da Vasco e ora il virus circola ancora di più. Trovo il concerto dei Måneskin, in questo momento, una follia, rischiamo 20mila positivi in una botta sola”.

Pili, che si dice preoccupato dopo questo boom di casi, si rivolge a Damiano: “Ha mostrato di avere una grande sensibilità sulle tematiche della salute reputa che sia proprio indispensabile questo concerto, adesso? Rimandarlo a un momento di minore impatto del virus non sarebbe un’idea sbagliata. Mettere insieme 80mila persone è incomprensibile. Paradossalmente sarebbe stato meglio farli l’anno scorso: almeno il virus era meno contagioso”.

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Interviene anche Marco Trifogli, segretario regionale della Snami, il sindacato autonomo dei medici.
“I grandi eventi hanno avuto un ruolo nel boom di contagi di queste ultime due settimane nel Lazio  non voglio puntare il dito contro queste occasioni di socialità, ma non c’è coerenza. Avviene nelle grandi città quanto in provincia, dove avviene anche un altro paradosso: a finanziare sagre e feste è la Regione stessa”.
I medici chiedono senza se e senza ma lo spostamento di eventi di massa senza appellarsi a soluzioni non ritenute applicabili come l’uso di mascherine.

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