Nuovi retroscena all’orizzonte
Fino a questo momento nello scandalo ginnastica avevano parlato solo le atlete. Dalle pagine di ‘Corriere della Sera’ arriva il mea culpa di Irene Castelli, allenatrice.
Una vera e propria ammissione di colpa che conferma il circolo vizioso che c’era attorno a un vero e proprio sistema.
«Ho sbagliato sapendo di sbagliare – confessa Irene Castelli – Ho sbagliato perché alla fine della mia carriera di atleta avevo l’autostima sotto i piedi ed ero traumatizzata nel corpo e nella mente. Così, quando ho iniziato ad allenare, ero troppo aggressiva (ma mai violenta) con le allieve perché mancavo di empatia: se non ho fatto loro del male è solo perché ho realizzato la situazione e ho trovato una psicologa che mi ha guarito. Ora tutto è cambiato grazie al lavoro che ho fatto su me stessa. Alle colleghe dico: cercate aiuto all’esterno, accettatelo perché il rischio di provocare traumi e dolore nelle vostre bambine è forte».
Irene Castelli, nata a Bergamo, oggi 39enne è stata prima atleta e olimpionica ai Giochi di Sidney del 2000.
Il racconto, Irene Castelli, ha deciso di farlo ieri, durante la presentazione del dossier di Change The Game a Roma.
«Mandata in pedana sotto antidolorifici anche quando stavo male — ha raccontato —, per non sottrarre tempo agli allenamenti dovevo scegliere se pranzare o andare dal fisioterapista. Le Olimpiadi non sono state un traguardo ma un incubo».
Intanto non si ganno notizie concrete della Federazione che ancora non ha preso nessun tipo di provvedimento.
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