Giallo sulla morte dell’oligarca Sergey Protosenya. Il figlio: «Non è stato papà»
Giallo sulla morte dell’oligarca Sergey Protosenya e della moglie e della figlia. Il figlio: «Non è stato papà»
C’è un giallo intorno alla morte dell’oligarca russo Sergey Protosenya, travato privo di vita insieme alla moglie e alla figlia. Sergey Protosenya, ex presidente di Novotek, azienda russa del gas, è stato ritrovato impiccato nella sua villa in Spagna, nella residenza di Lloret del mar, in Costa Brava. Accanto a lui c’erano i corpi della moglie e della figlia diciottenne, massacrate a colpi d’ascia.
Secondo gli inquirenti spagnoli sarebbe chiara la dinamica. Si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio. Tuttavia, il figlio dell’oligarca, sopravvissuto perché non in casa – era a Bordeaux per la Pasqua – non crede a questa versione.
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Fedor Protosenya, 22 anni, ha dichiarato al Mail Online: «Mio padre non è un assassino», lasciando intendere che dietro la loro morte ci sia un altro assassino. Ha aggiunto il giovane: «Amava mia madre e soprattutto Maria, mia sorella. Lei era la sua principessa e lui non avrebbe mai fatto loro del male. Non so cosa è accaduto quella notte, ma so che mio padre non le ha colpite».
Alcuni indizi, inoltre, confermerebbero i sospetti del giovane. Non è stato rinvenuto alcun biglietto in cui l’uomo avrebbe potuto spiegare il gesto, né impronte digitali sull’ascia utilizzata per uccidere i familiari.
Della stessa opinione del figlio di Protosenya è un amico della vittima, Anatoly Timoshenko, un uomo d’affari russo, che sempre al Mail Online dice: «Sergey non lo ha fatto, non ha ucciso la sua famiglia, è impossibile. Non voglio discutere di cosa potrebbe essere successo in casa quella notte, ma Sergey non è un assassino». Gli fa eco un altro amico, Roman Yuravih, che ha aggiunto: «Conoscevo Sergey da dieci anni, era un uomo felice , amava la sua famiglia. Non ha ucciso sua moglie e sua figlia, ne sono sicuro».
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