Giacomo Sartori, scomparso lo scorso 18 settembre, forse stava seguendo i suoi rapinatori. Questa è l’ipotesi degli investigatori
Di Giacomo Sartori, il giovane informatico scomparso lo scorso 18 settembre da Milano, non c’è ancora nessuna traccia, ma gli investigatori hanno ipotizzato che il giovane, la sera in cui ha subito il furto del suo zaino, abbia tentato di seguire i suoi rapinatori e recuperare i suoi effetti personali.
Il Corriere della Sera riferisce che dalle analisi delle celle telefoniche, risulta che la sera della scomparsa il giovane abbia utilizzato il proprio cellulare, forse solo per la connessione alla rete internet o per la messaggistica, essendo stato registrato un traffico dati, ma nessuna chiamata. Un’altra traccia è quella dell’autostrada. Il giovane, ha percorso tra le 2 e le 2.20 di notte un tratto di autostrada, che lo ha condotto poi al luogo dove è stata rinvenuta la sua automobile. Il pedaggio autostradale risulterebbe non pagato, infatti il giovane era sprovvisto di soldi e documenti, sottrattigli nel furto dello zaino.
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L’ipotesi della ricerca dello zaino sarebbe avvalorate dal comportamento del giovane. Le telecamere di sorveglianza a Casorate riprendono la sua auto più volte, come se il giovane girasse in cerca di qualcosa.
A rendere la vicenda ancora più oscura c’è quella che può essere solo una coincidenza, ma che lascia comunque perplessi. Ieri, giovedì 23 settembre, mentre erano in corso le ricerche qualcuno ha rotto un vetro dell’auto di una troupe Rai, la quale era parcheggiata vicino alle auto delle autorità, dall’altro lato del canale rispetto al luogo del ritrovamento dell’auto di Giacomo e ha portato via telecamere e uno zaino per le dirette tv.
Le ricerche del giovane continuano in un raggio molto più ampio.
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