Finanziere si toglie la vita e accusa i superiori e la Guardia di Finanza: “si vuole un’immagine del Corpo appaia perfetta”
Un maresciallo della Guardia di Finanza si è tolto la vita, sparandosi con la pistola di ordinanza all’interno della caserma di Pistoia dove prestava servizio. Il gesto estremo è avvenuto nelle prime ore della mattina di ieri, 28 agosto, e a dare l’allarme sono stati i colleghi dell’uomo, allertati dallo sparo.
Prima di togliersi la vita, il militare ha inviato una mail, in cui ha spiegato le ragioni che sono alla base del gesto, chiarendo di non avere problemi di salute o familiari, ma che le condizioni lavorative, di forte stress con turni di 12-18 ore, lo hanno portato a tale decisione. Accusa, dunque i superiori e la Guardia di Finanza di non pensare ai dipendenti, ma esclusivamente all’immagine.
Leggi anche: FRATELLI BIANCHI, NUOVA CONDANNA PER GLI ASSASSINI DI WILLY MONTEIRO
Il contenuto della mail inviata è stato pubblicato dal quotidiano Fanpage.it:
“Preciso che questo mio gesto è legato esclusivamente alle vicende lavorative in quanto non ho problematiche fisiche, familiari ed economiche. Se sono arrivato a questo punto è perché nella guardia di finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale. Nel mio caso, sono stato impiegato per più di 25 anni in una sala operativa, prendendo una specializzazione e diverse qualifiche necessarie per poter operare in settori di servizio specifici ed ora, dopo aver ottenuto il trasferimento, sono stato destinato ad un settore di servizio completamente diverso, che non ho mai fatto, nonostante ci siano uffici, alla stessa sede, in cui è previsto l’impiego di personale con la mia specializzazione (è vero che alcuni di essi sono al completo come numero di militari ma non tutti hanno la specializzazione per potervi operare e pertanto sono “abusivi”). Preciso che per i settori di servizio che dovrò affrontare ho ricevuto delle nozioni risalenti al periodo del corso di formazione frequentato da ottobre 1993 a luglio 1995. Questo nuovo impiego, a cui sarà destinato, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche in turni di 12/18 ore continuative o senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11 ore (invece molte volte nella stessa giornata ho fatto 8/14 e poi 20/08 oppure 20/08 e poi 14/20). Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della Guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo”
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.