Emma Bonino dopo il primo suicidio assistito: “Se mi ritrovo così, lasciatemi andare”
Ne ha parlato in un’intervista a La Repubblica
Federico Carboni è stato il primo italiano che ha potuto scegliere il suicidio assistito, argomento di cui all’indomani ne ha parlato Emma Bonino.
In un’intervista a Repubblica parla della mancanza di una vera e propria legislazione sull’argomento.
“La latitanza della politica sul suicidio assistito mostra che i legislatori hanno perso la testa, hanno perso la pietà e la compassione. E la destra la smetta di usare strumentalmente questi temi: L’ho scritto nel mio testamento biologico e anche dal notaio, se mi ritrovo a vivere come una zucchina, per favore lasciatemi andare”.
Poi, Emma Bonino aggiunge: “A chi grida contro l’eutanasia dico che non volerlo fare non implica automaticamente che altri non possano e non debbano farlo. Si chiama libertà di scelta”.
Infine, la conclusione amara di Emma Bonino: “In Italia le questioni dei diritti e delle libertà non trovano mai spazio, sono quarant’anni che se ne parla. Ma il dolore e la sofferenza non aspettano. Non ci sono categorie tra malati terminali e oncologici, ad esempio, e bisogna essere liberi di scegliere anche sul fine vita, se fatto consapevolmente. La realtà poi, è che quel testo rischia ancora di peggiorare”.
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