Eitan, il nonno Shmuel Peleg è agli arresti domiciliari

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Eitan, il nonno Shmuel Peleg è agli arresti domiciliari per cinque giorni, mentre la zia affidataria arriverà presto a Tel Aviv

Si aggiunge un nuovo capitolo alla vicenda di Eitan, sottratto alla zia affidataria e portato in Israele. A commettere quello che ormai ha i contorni di un vero e proprio rapimento è stato il nonno Shmuel Peleg aiutato dalla ex moglie. Non si conosce il luogo dove il bambino è custodito, ma è arrivata la notizia che il nonno è stato posto agli arresti domiciliari.

«Hanno interrogato per diverse ore Shmuel Peleg e gli hanno ordinato di restare agli arresti domiciliari per cinque giorni», a dirlo è l’avvocato Shmuel Moran, che sta seguendo i Biran da Tel Aviv. Il legale, inoltre, ribadisce di non conoscere il luogo in cui si trova il bambino, così come non ne sono a conoscenza i Biran. Il Corriere della Sera aggiunge un’altra dichiarazione del legale: «Guy, uno dei fratelli Peleg, è in contatto via whatsapp con Aya. Le promette che la farà parlare con Eitan, che loro non si opporranno a lasciarglielo vedere. Ogni volta trova una scusa: adesso non è possibile, proviamo dopo… Prende tempo».

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A sua difesa Peleg afferma, tramite un portavoce, che il «trasferimento di Eitan è avvenuto in maniera legale e dopo una consultazione con esperti di diritto», mentre secondo quanto affermato dal legale del nonno pare che i domiciliari non siano dovuti al mandato di arresto diramato dall’Italia.

Intanto, la zia affidataria del bambino è partita per Israele e l’avvocato ha dichiarato: «Nel momento in cui atterra chiederemo ai giudici di affidarle subito il bambino. L’udienza per il rientro in Italia è prevista per il 29 di settembre». La zia paterna, titolare della tutela, ha presentato al tribunale di Tel Aviv la richiesta di far rientrare il bambino in Italia sulla base della Convenzione dell’Aja

Fonte immagine: https://twitter.com/Radio1Rai/status/1437740663135670277/photo/1

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