La Galleria degli Uffizi di Firenze è uno dei musei più seguiti al mondo su Tik Tok ed il segreto è nel team di professionisti
Con oltre mezzo milione di like, la Galleria degli Uffizi di Firenze è uno dei musei più seguiti al mondo su Tik Tok. Il profilo è stato aperto più di un anno fa e da allora l’arte è diventata divertente e virale.
Dietro l’idea di portare gli Uffizi su Tik Tok c’è Ilde Forgione, una giurista empolese di 36 anni, che insieme a un team di professionisti hanno cercato di unire l’arte all’innovazione e alla viralità digitale. Ilde Forgione è stata inserita tra i migliori social media manager del mondo negli account museali durante la pandemia in “The Art Newspaper”, la prestigiosa rivista.
“Il direttore Eike Schmidt è sempre aperto alle novità e al confronto. Mi ha chiesto cosa ne pensassi di aprire un canale su Tik Tok. Ho dato subito parere favorevole e disponibilità. A fine aprile di un anno fa è nato l’account, dietro il quale c’è una squadra di otto professionisti: storici dell’arte, filosofi, grafici” ha raccontato Ilde Forgione circa l’idea e la creazione del profilo su Tik Tok. Dietro un profilo su Tik Tok di un museo vi sono tanti imprevisti e anche tanti elementi a cui pensare: “La sfida non era semplice. Tik Tok è un social che ruota intorno al volto umano, all’espressività e al movimento del corpo. Le opere invece sono statiche e per renderle dinamiche e comunicative abbiamo iniziato a utilizzare un linguaggio scanzonato, divertente. L’ironia è l’ingrediente principale. I feedback sono positivi. Lo abbiamo riscontrato in termini di bigliettazione nei momenti in cui siamo riusciti a riaprire con un sensibile aumento di visitatori under 25. Gli stessi giovanissimi utenti ci taggavano nei loro video Tik Tok. Per noi è una soddisfazione: siamo arrivati all’obiettivo”.
Dinamicità e ironia con al centro l’arte che rivive e ritorna ad essere presente nella vita della gente comune con il solo utilizzo di uno smartphone. Ilde Forgione, però, non si ferma qui e ha in serbo altri progetti: “Riportare le persone al museo in presenza e in sicurezza. Con Tik Tok volevano suscitare la curiosità dei più giovani, creare un interesse personale nella visita di un museo, far vedere che l’arte non è noiosa. Continueremo a farlo cercando di far conoscere le opere meno famose, alternando video divertenti a pillole didattiche e live di approfondimento”.
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