Donna uccisa a Bologna, il procuratore: “abbiamo fatto tutto con impegno e celerità”
Donna uccisa a Bologna, il procuratore: “abbiamo fatto tutto con impegno e celerità”. La denuncia non era per violenza
Dopo il femminicidio di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa dall’ex fidanzato che aveva denunciato per stalking, in molti hanno parlato della mancata protezione nei confronti della vittima. A mettere a tacere le critiche è il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, che, in merito all’omicidio, ha dichiarato: “Noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare. L’episodio che poi si è verificato è stato qualcosa di diverso e imprevedibile rispetto al contenuto della denuncia che rappresentava episodi di molestie, spesso via social. Non di violenza“.
La polemica ha riguardato anche un altro aspetto, ovvero un ritardo del rapporto dei carabinieri atteso per la fine agosto, ovvero un mese dopo la denuncia presentata dalla vittima. Il ritardo, spiega il procuratore, è dipeso dal fatto che “alcune delle persone da interrogare erano in ferie”.
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Inoltre, aggiunge il procuratore, non vi erano gli estremi per un divieto di avvicinamento o per far scattare una vigilanza sotto casa. Tgcom24 riporta la dichiarazione del procuratore: “La denuncia era per fatti di molestie da riscontrare. I processi non si fanno sul sentito dire o solo sulle denunce. Non c’era la rappresentazione di una possibile violenza”. Conclude: “Molti Soloni dimenticano che i giudizi vanno rapportati alla situazione ex ante. Dopo un omicidio sono tutti bravi a fare i professori”.
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