Delitto di Cogne, la villetta rimane alla famiglia Franzoni

Nell’abitazione si consumò il delitto in cui morì il piccolo Samuele il 30 gennaio del 2002

Chiunque ricorderà l’efferato delitto, le cui dinamiche non sono mai state del tutto chiarite, di Cogne.

Delitto del 30 gennaio 2002 in cui perse la vita il piccolo Samuele Lorenzi. Nelle ultime ore il Giudice del Tribunale di Aosta è stato chiamato a intervenire proprio sul luogo in cui si consumò il delitto.

La villetta di Cogne rimane infatti alla famiglia Lorenzi Franzoni. È stata dichiarata estinta la procedura esecutiva partita su richiesta dell’avvocato Carlo Taormina, ex legale di Annamaria Franzoni e suo creditore.

Si tratta di una naturale conseguenza del fatto che è stata estinta l’obbligazione, che è stato pagato il dovuto, quindi la procedura per legge non può più andare avanti e quindi il giudice obbligatoriamente deve dichiarare l’estinzione”. Lo ha riferito all’Adnkronos Giuseppina Foderà, legale di Carlo Taormina.

Il tutto era nato a seguito del mancato pagamento da pare dei Franzoni dell’onorario del legale romano che aveva difeso la donna nel processo per l’omicidio del figlio visto che era indagata.

Nel 2008, Annamaria Franzoni era stata condannata  16 anni per l’omicidio del figlio Samuele di tre anni, a Cogne il 30 gennaio 2002.

Nel 2019, venne rilasciata con anticipo rispetto alle previsioni per buona condotta e disse: “Da un lato sono contenta, dall’altro vorrei trovare la maniera di far capire alla gente che non sono stata io“.

 

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