Davide Rossi si difende: “non ero io alla guida. Mio padre mi è vicino”

Davide Rossi si difende non ero io alla guida. Mio padre mi è vicino

Davide Rossi si difende dopo la condanna in tribunale per un incidente avvenuto nel 2016: “non ero io alla guida. Mio padre mi è vicino”

In una intervista al Corriere della Sera, Davide Rossi ha commentato la sentenza che lo ha condannato ad un anno e 10 mesi per omissione di soccorso dopo un tamponamento avvenuto nel 2016. Una sentenza spropositata per il giovane figlio di Vasco, soprattutto perché alla guida del veicolo non c’era lui.

Non stavo guidando la macchina – dice Davide Rossi – c’è stato un incidente molto lieve, ero lì, sono sceso a chiedere a queste due ragazze come stavano, hanno detto bene, ho pensato che fosse tutto a posto e me ne sono andato. Il mio amico che era alla guida si è fermato e ha compilato il Cid“.

Le ragazze, secondo quando dichiarato da Davide Rossi, hanno prima firmato il Cid e poi ritrattato. Lo sconcerto del giovane deriva anche dal fatto che ha ripetutamente dichiarato di non essere lui la persona alla guida quella sera, versione confermata anche da Virginie Marsan, che era con loro in macchina.

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Nonostante ciò, è arrivata la condanna. A tal proposito dice: «Forse perché sono il figlio di un personaggio in vista e pensano di poter ottenere ulteriori risarcimenti? Curiosamente le due ragazze sono già state risarcite: avevano firmato il Cid, prima di ripensarci».

Anche il padre di Davide, il noto Vasco Rossi, ha preso le difese del figlio: «Sono molto amareggiato per questa sentenza che mi sembra ingiusta. Sembra che siano state accolte soltanto le istanze dell’accusa. Credo alla ricostruzione dei fatti di mio figlio. Allo stesso tempo ho fiducia nella magistratura e spero che in sede di appello venga ristabilita la verità».

Davide Rossi è grato al padre per averlo difeso e sempre al Corriere della Sera ha detto: “Mio padre sapeva le cose da quando sono successe. Mi è vicino, come sempre, e mi fa piacere che mi abbia difeso pubblicamente. Ci siamo detti che purtroppo c’è stata questa ingiustizia e ora speriamo che venga fuori la verità con l’appello. Confidiamo ancora nella giustizia. Per il resto, non ho parole“.

Fonte immagine: https://www.instagram.com/p/BvHW4nHAnyP/

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