Covid, per Remuzzi bisogna fare attenzione alle conseguenze del Long Covid e alla nuova variante XE del virus
Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e professore di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, in una intervista comparsa sul Corriere della Sera ha parlato di due aspetti legati al Covid che dobbiamo tenere sotto controllo: il Long Covid e la nuova variante XE.
Per quanto riguarda la nuova variante del Covid, denominata XE ha detto Remuzzi: “si tratta di una variante ricombinante, ovvero che ha unito in sé parti di Omicron BA.1 e di Omicron BA.2. Al contrario di altri ceppi ricombinanti, come Xd e Xf (mix tra Delta e Omicron), che non hanno grande diffusione, Xe sta prendendo piede in Inghilterra (dove l’attività di sequenziamento è molto intensa) e ci aspettiamo che possa essere già presente anche in Italia”.
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La sua alta capacità di contagio può determinate una diffusione molto ampia delle infezioni. Per questo Remuzzi parla dell’importanza di continuare a indossare la mascherina:” è fondamentale mantenere questo semplice presidio di sicurezza, considerando che lo scenario è in forte evoluzione”.
Inoltre, Remuzzi parla della necessità di monitorare le conseguenze fisiche di chi si è ammalato di Covid: «Tra il 5 e il 10% dei pazienti guariti da Covid presenta sequele di vario genere, una condizione erroneamente definita “Long Covid”: abbiamo quindi una platea di persone che non sono né malate né sane e che peseranno nei prossimi anni sul sistema sanitario».
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