Covid-19, con l’aumento dei contagi cosa rischiamo? La preoccupazione è per l’insorgere di nuove varianti in autunno
Negli ultimi giorni, nonostante i dati generali ci dicono che in calo sono sia l’indice Rt che le ospedalizzazioni, si sta registrando un aumento dei contagi da Covid-19. Il motivo potrebbe essere legato alla maggiore mobilità della popolazione che è sostanzialmente ritornata alla normalità, ma anche ad un possibile calo dell’attenzione delle persone nell’osservazione delle norme di sicurezza. Quello che è certo, è che Omicron, con tutte le sue varianti, ha un’altissima trasmissibilità, che in Italia ha raggiunto il 100%.
La domanda che ci si pone è sul futuro e quali saranno le condizioni nel prossimo autunno. Abbiamo ormai imparato che durante il periodo estivo, grazie alle alte temperature, il virus circola e si trasmette con minore facilità, ma con il ritorno delle basse temperature i contagi aumentano. Rispetto agli anni precedenti abbiamo un’arma in più: il vaccino. I dati dimostrano che chi ha ricevuto la terza dose di vaccino risulta protetto dallo sviluppo della malattia nelle forme gravi, ma questo non lo esonera comunque dall’infettarsi.
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Carlo Federico Perno, direttore Unità di Microbiologia, Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha spiegato al Corriere della Sera, “che assisteremo alla nascita di nuove sottovarianti di Omicron. Il rischio è che si generi una versione ancora più trasmissibile di quelle in circolazione e in grado di sfuggire ai vaccini”.
E’ ancora presto per determinare con certezza l’evolversi della pandemia, ma quello che è certo, come ha detto il direttore dell’Oms, la pandemia non ancora è sconfitta, anche perché una gran fetta della popolazione mondiale non è vaccinata.
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