Clementino: «Ho lasciato il superfluo per ritrovare me stesso»

Il cantante parla alla vigilia del nuovo album

Si chiama Grande Anima ed è il nuovo album di Clementino in uscita domani con 15 brani realizzati con Gigi D’Alessio, Negrita, Settembre, Greg Rega, Calmo, Ugo Crepa e Ste.

L’artista ne ha parlato a Corriere della Sera

«Con Grande anima compio il mio primo grande giro di boa», spiega l’artista, rivelando lo stato d’animo che attraversa l’intero Lp.

Nel brano Risveglio canta: «La paura dell’ignoto ci spinge alla follia».Ma cosa significa, esattamente?«Ho cercato di capire perché ero in mano a questa assurda follia per anni. Volevo sempre tanto, volevo sempre arrivare il più lontano possibile, ho sempre inseguito il futuro e mai il presente. E così mi sono allontanato da ciò che conta davvero. Ma è giunto il momento di tornare al qui e ora».

Poi Clementino, parla di una spiritualità ritrovata:  «Ho viaggiato moltissimo negli ultimi anni, dall’India al Kenya. E ho capito che il superfluo è tanto. Ogni volta che tornavo a casa, mettevo sempre la penna sul foglio per raccontarmi. Poi ho letto molti libri che mi hanno aperto a nuovi mondi.Il codice dell’anima e La forza del carattere, entrambi di Hillman. Sono testi sulla spiritualità umana e su concetti importanti come il daimon. Il primo è anche il titolo di una canzone presente nell’album».

Nel disco c’è spazio anche per l’amore: «In realtà c’è tutto nel disco, che parte con una persona che sta pregando perché vuole riprendersi e poi racconta la sua vita turbolenta. L’amore spunta invece nella seconda parte, prima della penultima canzone, Giorni nostri, che non è nient’altro che il mio ritorno a casa». Da un po’ di tempo sta con Roberta e da Milano è tornato a vivere nella sua città a Nola.

«Sono tornato alle mie radici, al mio ristorante di fiducia, al mio barbiere storico, sono tutte cose che per fortuna mi riportano anche con i piedi per terra. Ho bisogno che mio padre mi sgridi per le cose anche più banali, come quando lascio la luce accesa. La famiglia per me è tutto. Mia mamma mi ha introdotto alla chitarra, al teatro, a lei devo la mia carriera. Mio fratello e mia sorella mi hanno a loro volta sostenuto in ogni mia scelta. Sto benissimo. E vorrei che fosse sempre così».

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