Cinquant’anni fa moriva Jim Morrison, il mito intramontato del rock
A cinquant’anni dalla sua morte, il ricordo di Jim Morrison, genio intramontabile del rock che ancora oggi fa tendenza
Il 3 luglio del 1971, il leader del Doors è stato trovato morto nella sua casa di Parigi in cui abitava con Pamela Courson, sua compagna e unica erede.
Da allora, sono passati ben cinquant’anni ma il mito di Jim Morrison è rimasto intramontabile lasciando degli effetti nella musica rock che ancora oggi sono evidenti e richiamati.
Quando è morto, Jim Morrison aveva 27 anni, la stessa età di Jimi Hendrix e di Janis Joplin che appartenevano al Club 27 come Kurt Cobain e Amy Winehouse.
Nonostante siano trascorsi moltissimi anni dal tragico evento, la morte di Jim Morrison è ancora oggetto di discussione e dibattito. Infatti, vi è ancora chi crede sia vivo. Non sono pensieri senza fondamento, ma logiche deduzioni a come all’epoca si svolsero i fatti. Infatti, su Jim Morrison non fu mai effettua alcuna autopsia. Pamela Courson che morì tre anni dopo per overdose, conserva per sempre gli ultimi segreti di Morrison.
“Sono il Re Lucertola, posso fare tutto ciò che voglio” aveva detto di sé l’artista rock che si era autosoprannominato Re Lucertola.
Ventisette anni vissuti all’insegna della ribellione ed è proprio per questo che è considerato simbolo della sua generazione e di quelle che seguirono. Le nuove generazioni, infatti, continua ad organizzare viaggi per far visita alla sua tomba al cimitero degli artisti di Parigi, il Père Lachaise.
È stato il primo frontman a portare sul palco il misticismo dello sregolamento dei sensi. Con i Doors hanno incisi complessivamente sei album. Tra i suoi idoli Elvis e Sinatra ma anche Rimbaud e Baudelaire, i poeti maledetti ai quali è riuscito ad avvicinarsi, e il visionario William Blake. Tra le sue passioni anche il cinema e la filosofia con una predilezione per Nietzsche.
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