Catania, tensione sulla Geo Barents, tre persone si gettano in mare
Catania, tensione sulla Geo Barents, tre persone si gettano in mare, due sono state portate a terra e una terza è risalita sulla nave
Si fa sempre più tesa la situazione sulla nave Geo Barents, dove sono rimasti 215 immigrati. Tre di loro, nella giornata di ieri, si sono buttati in acqua, tentando di raggiungere la riva, ma si sono fermati ad una boa, dove sono stati soccorsi dalla guardia costiera. Due sono rimasti a terra per le cure del caso, il terzo, invece, è risalito sulla nave, dichiarando di essersi tuffato solo per soccorrere i primi due.
Juan Matias Gil, capo missione della Geo Barents, ha dichiarato ai giornali: “A bordo la situazione è molto tesa, le persone non capiscono perché gli altri sono sbarcati e loro no. Non possiamo dare loro risposte, allora l’ansia cresce, i conflitti crescono. Si buttano in acqua, una situazione che purtroppo vedremo molto spesso”.
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Ha poi aggiunto: “Non lasciamo il porto per il momento. I soccorsi finiscono quando le persone sopravvissute vengono sbarcate in un luogo sicuro e qui siamo in un luogo sicuro. Aspettiamo di sbarcare tutti”.
#GeoBarents #CATANIA
È inaccettabile, inumano oltre che illegale riportare le 214 persone lasciate a bordo della nave in acque internazionali.“Chiediamo umanità e rispetto delle leggi internazionali” Candida Lobes, #MSF pic.twitter.com/f425KWxU4w
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) November 7, 2022
In totale sono state fatte sbarcare 357 persone. Sono rimasti a bordo in 215, ma una persona è poi stata evacuata per motivi medici nella notte. Ha detto Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, che gestisce la Geo Barents attraccata in porto: “Sulla Geo Barents ci sono 214 persone rispetto alle 215 lasciate a bordo dalle autorità dopo lo stop allo sbarco di ieri, perché stanotte c’è stata un’evacuazione medica. Abbiamo riscontrato non solo attacchi di panico ma anche infezioni cutanee abbastanza gravi, perciò la situazione a livello di vulnerabilità medico-psicologica è ancora aperta, così come quindi noi consideriamo ancora aperta l’operazione di soccorso, che si deve concludere con lo sbarco delle persone il prima possibile, secondo gli obblighi internazionali”.
⚫️ While the Italian authorities turn a blind eye to the fate of people, frustration is raising aboard #GeoBarents.
?️ These are the screams for help from the survivors stranded at sea for more than 12 days.❗️@viminale @Piantedosim can you hear their voices? pic.twitter.com/4VRPkRHFqS
— MSF Sea (@MSF_Sea) November 7, 2022
Poi aggiunge Gatti: “Stiamo valutando come procedere anche a livello legale. Abbiamo ricevuto il decreto interministeriale, il nostro team legale sta lavorando per riscontrare illegalità nelle azioni messe in atto dalle autorità, ma anche come procedere secondo una difesa determinata dalla situazione in cui ci troviamo”.
#Catania 16:38 CET
Aggiornamento dalla gabbia.
I due gettati in mare ancora per terra in banchina.
Naufraghi #GeoBarents urlano e mostrano fogli di cartone con scritto “help us”.
Attivisti e cittadini: “tutti liberi, tutte libere*
Stampa ancora confinata, dietro le sbarre. pic.twitter.com/gTRex6cmh1
— Sergio Scandura (@scandura) November 7, 2022
A bordo, le persone hanno scritto su fogli e cartoni la scritta “Help Us”, ovvero “aiutateci”, mentre a terra continuano le manifestazioni degli attivisti.
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