Caso Saman Abbas, a che punto sono le ricerche del corpo della giovane?

Caso Saman Abbas,

Saman Abbas è scomparsa da 55 giorni. Si è convinti che sia morta: a che punto sono le ricerche del corpo della giovane?

Il caso di Saman Abbas sembra essere in una fase di stallo. Nonostante la deposizione del fratello della giovane pakistana, che ha chiaramente accusato lo zio di essere l’esecutore materiale della morte della sorella, il corpo di Saman ancora non è stato trovato. Fondamentale per lo svolgimento delle indagini è trovare il cadavere, anche se la speranza che Saman sia ancora viva è nel cuore di tutti. Ricercati sono anche i parenti, lo zio e i genitori, che dopo l’omicidio hanno fatto perdere le proprie tracce.

Intanto, tra le serre dell’azienda agricola dove gli Abbas lavoravano, continuano le ricerche del corpo, attraverso l’ausilio di unità cinofile e macchinari specifici. Tra questi c’è l‘elettromagnetometro, uno strumento che rileva una serie di anomalie nel terreno. Fino ad ora sono stati rilevati venti punti e, presumibilmente, in giornata si procederà con controlli più dettagliati. Gli strumenti permesso di circoscrivere la zona su cui concentrare le ricerche.

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Nello specifico, l’Ansa, informa che la zona interessata in un primo momento era nei pressi della serra 4b, ma il sondaggio effettuato con un bobcat ha dato esito negativo. Si continua, dunque, a scavare per cercare la giovane scomparsa ormai da 55 giorni.

Intanto, sono state iscritte nel registro degli indagati cinque persone: i genitori di Saman, lo zio, ovvero il presunto esecutore materiale dell’omicidio, di cui non si hanno notizie, e due cugini, uno dei quali è stato tradotto nel carcere di Reggio Emilia. Negli ultimi giorni è emersa l’indiscrezione che altre due donne, parenti di Saman e residenti all’estero sono state indagate per aver cercato di interferire con le indagini dei pm chiedendo con insistenza al fratello di tacere.

L’ambasciatore del Pakistan in Italia, Jauhar Saleem, ha rilasciato una dichiarazione all’Ansa, in cui invita i familiari di Saman a farsi avanti e a collaborare con gli inquirenti: «Il Governo e il popolo del Pakistan non tollerano alcun atto di violenza o oppressione contro le donne nel mondo per non parlare di quelli perpetrati su uno dei nostri figli o figlie. Ho denunciato quello che sembrava essere un orrendo atto criminale, chiedendo ai membri della famiglia di Saman di farsi avanti ed unirsi alle indagini nell’interesse della verità e della giustizia».

Intanto, nel corso della puntata di ieri a Quarto grado, l’inviato in Pakistan è riuscito a rintracciare nel villaggio di origine degli Abbas, una zia di Saman, che ha dichiarato di non sapere nulla della vicenda e di aver appreso della notizia dalla televisione, ma mentre la donna parlava con il giornalista, un uomo, nascosto dietro un cancello, nella lingua del posto, le suggeriva di tacere.

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