L’ex pm Maria Angioni, che recentemente è tornata con delle dichiarazioni sul caso di Denise Pipitone, rischia il processo per false dichiarazioni al pm
Maria Angioni è l’ex pm che in passato si è occupata della scomparsa di Denise Pipitone, avvenuta nel settembre 2004 a Mazara del Vallo. Solo poche settimane fa, la Angioni, oggi giudice del lavoro a Sassari, aveva rilasciato delle dichiarazioni sconvolgenti in diretta televisiva. In queste dichiarazioni la Angioni non solo ha dichiarato che Denise sarebbe viva e felice con una bambina, ma ha avanzato una serie di accuse nei confronti delle forze dell’ordine che a quel tempo indagarono. Nello specifico la Angioni parla di vari tentativi di depistaggio dell’inchiesta, di connivenze di forze dell’ordine con i rapitori e falle gravissime negli accertamenti svolti.
Si tratta di accuse molto pesanti, per le quali la Angioni è stata sentita, in qualità di testimone, dalla Procura di Marsala, che recentemente ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Denise. Tuttavia, le dichiarazioni dell’ex pm non hanno avuto alcun riscontro certo e per questo motivo, la donna è stata indagata per false dichiarazioni al pm e quindi nuovamente sentita per un interrogatorio, durante il quale la Angioni ha ribadito quanto detto in precedenza.
Tuttavia, non essendoci riscontri concreti con quanto detto, la procura ha chiuso le indagini preliminari e notificato alla Angioni proprio l’avviso di conclusione delle indagini, atto che potrebbe precedere la richiesta di rinvio a giudizio. Quindi l’ex pm Maria Angioni rischia il processo. Le dichiarazioni di Maria Angioni hanno creato un vero e proprio terremoto. Durante alcune interviste televisive, la Angioni ha detto che era necessario secondo lei procedere in questo modo, per far sì che le persone interessate capiscano che si è sulla strada giusta.
Piera Maggio sia personalmente che tramite l’avvocato, Giacomo Franzitta, hanno invitato “alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala”.
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