Caso Greta Beccaglia, il suo molestatore chiede scusa: “ho sbagliato e chiedo scusa: voglio incontrarla quando sarà possibile, quando lei vorrà”
E’ stato identificato l’uomo che in diretta televisiva dopo partita di Empoli-Fiorentina dello scorso 27 novembre ha molestato la giornalista Greta Beccaglia. Si tratta di un 45enne, ristoratore di Ancora. L’uomo, intervenendo nella trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ su Radio 24, ha chiesto scusa per quanto fatto: “Non volevo parlare con nessuno, solo andare alla macchina, ho sbagliato e chiedo scusa: voglio incontrarla quando sarà possibile, quando lei vorrà. Ho chiesto scusa, e ci mancherebbe“.
Sull’accusa di aver sputato prima della molestia, ha aggiunto: “Stavo tossendo, non ho sputato. Guardate dove è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, si crea una vita e poi guardate cosa succede per una cosa così…”
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Intanto, il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, ha detto: “Ho sentito il prefetto di Firenze che mi ha preannunciato che di qui a poco sarà emesso un provvedimento di Daspo nei confronti di un uomo, identificato come quello che si è reso responsabile di quei gesti insopportabili, dì cui si conoscono ora le generalità”.
Guai anche per il conduttore della trasmissione per cui Greta Beccaglia era corrispondente. Sotto accusa la sua frase: “Dai, non te la prendere. Non te la prendere“. Per queste parole che tendono a sminuire l’accaduto, il conduttore di Toscana Tv, Giorgio Micheletti, è stato sospeso dalla conduzione del programma. Il suo comportamento è stato contestato dall’ordine dei giornalisti della Toscana.
“Per tutta la giornata successiva all’accaduto – dice Micheletti a Repubblica – il mostro ero io, mentre quello che aveva palpato il sedere di Greta non se lo filava nessuno“. Toscana Tv in merito alla questione ha detto: “Abbiamo condiviso con il giornalista Giorgio Micheletti di concedergli l’opportunità di un momento di riflessione e di pausa professionale nella conduzione del format ‘A Tutto Gol’, al fine di chiarire lo svolgimento dei fatti riservandoci di valutare eventuali provvedimenti disciplinari“.
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