Caso Emanuela Orlandi, parla l’avvocato della famiglia della giovane scomparsa

Emanuela Orlandi

Caso Emanuela Orlandi, parla l’avvocato della famiglia Orlandi, che ha rilasciato una intervista a Il fatto Quotidiano

In una recente intervista rilasciata ad Alessandra De Vita per Il Fatto Quotidiano, Laura Sgrò, l’avvocato che da anni segue la famiglia della giovane di cui non si hanno notizia dal 1983, commenta l’apertura da parte del Vaticano di una inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

L’intervista parte con un focus sulle coincidenze del caso e sulle stranezze intorno all’intera vicenda. Laura Sgrò, infatti, sottolinea le varie “anomalie”. La prima riguarda il fatto che la notizia sia stata data all’Adnkronos e non alla famiglia di Emanuela, che ancora non ha ricevuto alcuna notifica. L’altra anomalia riguarda la coincidenza con la morte di Ratzinger: “È morto Ratzinger, il suo segretario particolare Padre Georg, già nel pomeriggio dello stesso giorno dei funerali ha fatto dichiarazioni di fuoco, intanto l’onda mediatica di Vatican Girl non si placa ed è stato depositato un ddl per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta su Emanuela Orlandi“, dice Laura Sgrò.

Leggi anche: Neonato morto tra le braccia della madre addormentata. Il drammatico racconto del padre

Su padre Georg, la Sgrò aggiunge di aver ricevuto da lui la conferma dell’esistenza di un fascicolo top secret sulla scomparsa di Emanuela, informazione che poi viene smentita nel libro appena uscito, in cui il prelato racconta la vita con papa Benedetto XVI.

Sulla pista economica, sullo scontro tra il cardinale Becciu e Francesca Chaoqui, Laura Sgrò è perentoria: “Francesca Chaoqui è nata agli inizi degli anni Ottanta. Emanuela è scomparsa nel 1983. Bisogna capire cosa è successo quel 22 giugno, le cose principali sono successe in quel momento. Bisogna recuperare quelle fonti primarie, tutto il resto viene dopo. Ognuno può dire ciò che vuole, deve provarlo“.

Su come si aspetta che venga svolta l’inchiesta dice Laura Sgrò: “Ci sono ancora delle persone in vita coinvolte in questa triste storia, bisognerebbe interrogarle. Io partirei dal cardinale Giovanni Battista Re. Ci sono almeno una decina di persone da convocare e che sono reperibili e alla loro portata: Padre Georg, l’ex vice capo della gendarmeria vaticana Costanzo Alessandrini. La lista è lunga. Il cardinale Tarcisio Bertone era segretario di Stato quando ci fu il problema di spostare la tomba di De Pedis dalla Basilica di Sant’Apollinare. Credo sia necessario convocarlo. Impossibile che in quel contesto, i vertici della chiesa non abbiano fatto il punto sulla questione. Io credo che sia ora della verità. Se la volontà di Papa Francesco è fare chiarezza, sono sicura che metteremo presto un punto su questa orribile storia. Mi affido a lui“.

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto