Caso Alessandro Maja, si indaga sulla pista economica

Strage di Samarate

Caso Alessandro Maja, si indaga sulla pista economica. Un investimento andato male potrebbe essere alla base del folle gesto

Continuano le indagini sul caso omicidio di Samarate, dove hanno perso la vita due persone, madre e figlia, uccise a colpi di martello dal Alessandro Maja, marito e padre delle due vittime. Ancora in ospedale, in gravi condizioni,b il figlio dell’assassino. Gli inquirenti stanno vagliando la pista economica. Per questo motivo sono stati sentiti i due commercialisti, uno per le finanze familiari e l’altro per quelle dell’azienda, di Maja.

Alla base del folle gesto potrebbe esserci un ingente debito contratto in seguito ad un investimento sbagliato per una ristrutturazione di un locale di una nota catena. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, Maja era convinto (o si era convinto) di aver commesso un grande errore e di aver ritardato l’inaugurazione del locale. Inoltre, è possibile che Maja abbia impiegato maestranze sbagliate e anticipato la somma per l’acquisto dei materiali. L’eventuale fallimento del progetto lo avrebbe condotto al pagamento di penali, che avrebbero gravato ulteriormente sulle finanze della famiglia.

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Questo potrebbe aver fatto scattare qualcosa nella mente provata dell’uomo, che ha poi dato vita alla tragedia. L’interrogatorio dell’uomo, rinviato più volte, è stato poi effettuato presso la struttura psichiatrica dove Maja è ricoverato. Secondo quanto riportato sempre dal Corriere, Maja è “imbottito di farmaci e gravato da assopimenti, confusione, smarrimento”. Il quadro, dunque, ancora non è chiaro, nonostante inizino ad essere chiari alcuni dettagli, grazie anche alla collaborazione dei colleghi dell’assassino.

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