Camilla Canepa soffriva di una patologia autoimmune del sangue che forse era incompatibile con il vaccino AstraZeneca
Sulla morte della 18enne Camilla Capena sono in corso le indagini della Procura di Genova e a quanto si apprende, pare che la giovane fosse affetta da una malattia autoimmune del sangue. Secondo quanto si legge sull’Ansa, la giovane soffriva di “piastrinopenia autoimmune familiare” e assumeva una doppia terapia ormonale.
Gli inquirenti dovranno fare chiarezza, ora, su una serie di elementi. Il primo riguarda la patologia di Camilla e se questa sia stata segnalata nel modulo che obbligatoriamente la persona deve essere consegnato allo staff vaccinale. Eventualmente, bisognerà capire se il vaccino AstraZeneca era compatibile con la sua malattia. Inoltre, i Nas hanno acquisito le cartelle cliniche relative ai due pronto soccorso di Camilla relative ai due pronto soccorso, quello del 3 giugno, presso l’ospedale di Lavagna, e quello del 5 giugno seguito dal ricovero al San Martino di Genova.
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Anche in questo caso bisogna capire se Camilla aveva dichiarato la patologia e se sono stati fatti gli esami specifici per individuare la carenza di piastrine. Dopo il primo pronto soccorso, Camilla è stata dimessa con la raccomandazione di ripetere l’esame del sangue dopo quindici giorni. Bisogna, dunque, capire cosa emerso dalle analisi effettuate durante quel pronto soccorso. La direzione sanitaria di Lavagna insieme alla Asl di Chiavari stanno conducendo un’indagine interna per fare maggiore chiarezza sull’accaduto.
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