Calcio, il portiere Alessio Cragno difende i problemi di balbuzie

Il neo portiere del Monza ha parlato a Cronache di Spogliatoio

Alessio Cragno, ex portiere del Cagliari, ormai neo giocatore del Monza di Galliani ha parlato a cuore aperto.

Focus soprattutto sulla balbuzie di cui soffre da quando era piccolo. Ne ha parlato a Cronache di Spogliatoio.

A 16 anni in piazza a Brescia, alla presentazione della squadra, qualcosa devi dire. Sei il più piccolo, ed è la prima volta che parli davanti a tanta gente. Lì si è palesato il mio incubo: il microfono. Il microfono è bastardo perché, mentre parli, non senti direttamente la tua voce, ma la ascolti dalle casse. Tremendo”.

Cragno, che ha 28 anni, ha cercato di infondere fiducia e dare coraggio a chi soffre dello stesso problema.

Da ragazzino mi preoccupavo del voto sul giornale, e mi sono anche chiesto cosa pensassero di me che balbetto. Poi mi sono detto: ‘Io sono questo, non succede niente’. Capitava che i compagni mi dessero una pacca sulla spalla prima di un’intervista, o che l’addetto stampa mi dicesse ‘Tranquillo, sei andato bene”.

Cragno è anche andato dal logopedista e ha appreso come alla base di tutto ci sia la respirazione.

Se parli fino a finire l’aria nei polmoni, accade anche a te. A me capita una cosa simile: devo capire quando sta mancando l’aria e rilassarmi. E ripartire. Il problema è che non hai la percezione esterna. A volte, la percezione di te stesso è molto peggiore rispetto a quella che appare realmente”.

Lo spogliatoio è un minestrone. C’è quello senza capelli, quello senza un dente, quello che ha avuto un’altra roba… e di conseguenza com’è giusto che sia ci finisco anch’io dentro. Magari ti incazzi, e nel mentre ti incarti e qualcuno ti fa una battuta. Scoppiamo tutti a ridere e stop. Dipende da come la vivi: se male, e ci scherzi sopra, peggiori. Un po’ di autoironia non ha mai ammazzato nessuno. Mi reputo una persona permalosa, ma non su questo. Se lo fossi anche sulla balbuzie sarebbe la fine. Non ne vale la pena”.
Infine conclude: “Non sono i vostri difetti fisici a delinearvi. Non cade il mondo se avete un occhio gonfio, uscite senza vergogna. Non riuscite a parlare fluentemente come vorreste? Le persone che davvero tengono a voi vi aspetteranno. Quei 10 secondi a fine frase non cambieranno la vita né a loro, né a voi”.

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