Berlusconi giustifica Putin? Sull’Italia dice: “Siamo in guerra anche noi”

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Berlusconi giustifica Putin? Sull’Italia dice: «Siamo in guerra anche noi”. La guerra durerà a lunghi e le conseguenze saranno tante

Silvio Berlusconi, prima di chiudere, sabato prossimo, la convention di Forza Italia a Napoli, è intervenuto sulla questione ucraina, ma le sue parole a molti sono sembrate una sorta di giustificazione di Putin.

Ha detto l’ex premier: “Non abbiamo signori leader nel mondo, non li abbiamo in Europa. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo gli ha dato del criminale di guerra, gli ha detto che doveva andare via dal governo russo e finire in galera, il segretario della Nato, Stoltenberg, danese di 63 anni, ha detto che mai più l’Ucraina sarà sotto la Russia e così sarà anche delle due repubbliche del Donbass a cui mai l’indipendenza, mai, sarebbe riconosciuta. Capite che con queste premesse il signor Putin è ben lontano dal sedersi a un tavolo”.

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Poi, sulla posizione dell’Italia dice: «Siamo in guerra anche noi, perché gli mandiamo le armi: mi dicono che manderemo anche i cannoni e le armi pesanti, lasciamo perdere…».

Tutti vogliono la pace, ma per Berlusconi non è questo il modo di raggiungerla: «Bisogna pensare a qualcosa di eccezionale perché Putin smetta. Temo che questa guerra continuerà. Significa che avremo dei forti ritorni delle sanzioni alla Russia sulla nostra economia, già si è fermato lo sviluppo, avremo una diminuzione del nostro Pil».

Conclude: «Ci saranno danni ancora più gravi in Africa perché nei porti dell’Ucraina sono ferme tonnellate di grano e mais, in Africa non hanno più la possibilità di fare il pane, è possibile che ci siano ondate di profughi, è un pericolo grande derivante dalla guerra in Ucraina».

Fonte immagine: https://twitter.com/berlusconi/status/1523706548635463680/photo/1

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