AstraZeneca, il CTS rafforza le raccomandazioni sulle somministrazioni

Non c’è pace per il vaccino AstraZeneca

I nuovi casi di trombosi, legati alla somministrazione di AstraZeneca e registrati in alcuni giovane donne a seguito degli Open Day stanno generando nuovamente panico e confusione.

Da settimane i medici, virologi e i vari esperti chiedono che la somministrazione di questo vaccino venga riservato solo dai 60 anni in su.

Il CTS si è così espresso a riguardo. Chi ha meno di 60 anni e ha avuto la prima dose di Astrazeneca farà il richiamo con il vaccino a Mrna. È questo l’orientamento del Comitato tecnico scientifico, secondo quanto si apprende, che sarà formalizzato nelle prossime ore, anche se al momento gli esperti stanno ancora discutendo sulla soglia di età sotto la quale il richiamo sarà con Pfizer e Moderna e che potrebbe essere tra i 40 e i 60 anni.

Il caos si è generato anche con l’andamento sparso delle carie regioni che con gli Open Day hanno cercato di favorire la somministrazione tra i giovani.

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri aveva detto che si sarebbe potuti giungere a una limitazione sotto i 30 o i 40 anni, “mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni, perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio”.

“Il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100mila, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 6,9 per 100mila“, spiega l’immunologo Giuseppe Remuzzi.

L’Ema “ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età, lasciando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze”.

E poi ha concluso che “le persone che in precedenza hanno avuto la sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono essere vaccinate col siero di AstraZeneca”. La sindrome, secondo quanto spiegato dall’Ema, “è una condizione molto rara e grave che causa perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni (capillari), con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli di albumina nel sangue”.

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