Assago, il calciatore Pablo Marí è stato dimesso. L’accaduto attraverso le parole di Adriano Galliani tra i primi a recarsi in ospedale
Il difensore spagnolo del Monza, Pablo Marì, accoltellato ad Assago nella serata di giovedì, è stato dimesso dall’ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. In seguito all’accoltellamento, il calciatore è stato sottoposto alla ricostruzione di due muscoli lesionati della schiena.
L’operazione, ha detto il prof. Osvaldo Chiara, è andata bene, ma il calciatore deve ora stare a riposo assoluto per almeno due mesi prima di riprendere gli allenamenti. Il club Monza ha dichiarato: «AC Monza ringrazia sentitamente il professor Osvaldo Chiara e tutti i professionisti del Trauma Center dell’Ospedale Niguarda di Milano».
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Adriano Galliani, dopo avergli fatto visita in ospedale, ha raccontato cosa è accaduto: «Oltre a fare un giro di negozi, aveva l’urgenza di fare la spesa perché aspettava l’arrivo dei suoceri e del cognato dalla Spagna». Poi ha aggiunto: «Come famiglie normali, con ospiti in casa, avevano pensato di procurarsi delle provviste. In particolare quel centro commerciale piace anche a Pablito perché ha attrazioni che lo divertono».
Después del duro momento que vivimos ayer, tanto mi familia como yo queremos comunicar que afortunadamente estamos todos bien a pesar de las circunstancias, y agradecer todos los mensajes de apoyo y cariño que estamos recibiendo. pic.twitter.com/8NywRczNS8
— Pablo Mari Villar (@PabloMV5) October 28, 2022
Marì era al supermercato con il figlio: «Il bimbo era seduto nel carrello. Pablo mi ha detto di aver sentito all’improvviso un colpo alla schiena. Ha anche due punti alla bocca per la ferita riportata durante la colluttazione. Se non fosse stato un atleta, con una muscolatura imponente, sarebbe morto. Sarebbero stati colpiti organi vitali».
L’aggressore, Andrea Tombolini ha detto: «Quando ho visto che tra i clienti dell’ipermercato c’era un calciatore del Milan, ho provato invidia perché lui stava bene e io invece male. Allora l’ho colpito con una coltello», credendo fosse un calciatore del Milan.
Invece il tecnico della squadra del Monza Raffaele Palladino ha dichiarato: «Siamo dei professionisti e dobbiamo essere bravi a scendere in campo. Anzi, a farlo anche per Pablo». «Abbiamo accusato il contraccolpo psicologico di quanto accaduto – spiega Palladino -perché abbiamo preso contezza di quel che sarebbe potuto accadere e di ciò che per miracolo non è successo».
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