A Lech Majewski il premio come Best International Director

A Lech Majewski il premio come Best International Director

A Lech Majewski sarà conferito il 16 settembre il premio come Best International Director al I-Fest International Film Festival

Il 16 settembre al Castello Aragonese di Castrovillari Lech Majewski riceverà l’i-Fest Award come Best International Director. Il 15 settembre, il poliedrico regista polacco, sarà ospite del i-Fest International Film Festival dove terrà una Masterclass all’UNICAL – Università della Calabria, moderata dal critico cinematografico Mario Sesti e presenterà il suo ultimo lavoro VALLEY OF THE GODS. Con il due volte candidato al Premio Oscar® John MalkovichJosh Hartnett (“The Black Dahlia”, “Penny Dreadfull”), Bérénice Marlohe (“Song to Song”, “Skyfall”) e il protagonista di “2001 Odissea nello spazio” Keir DulleaVALLEY OF THE GODS è stato coprodotto da CG Entertainment che ne ha curato la distribuzione in sala in Italia in collaborazione con Lo Scrittoio. Da ottobre VALLEY OF THE GODS debutterà in home video e on demand.

Lech Majewski è un poeta, pittore, artista multimediale, compositore, scrittore e regista, membro della Director’s Guild of America, dell’European Film Academy e dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Ha lavorato in tutto il mondo, dando forma alle sue visioni attraverso film, installazioni, romanzi, rappresentazioni teatrali e operistiche.   Nato nel 1953 a Katowice, in Polonia, inizialmente ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti, ma nel 1973 si è trasferito al Dipartimento di Regia presso la Scuola di Cinema di Łódź.

Tra le sue opere cinematografiche:  “Flight of the Spruce Goose”(1985) con Karen Black, Betsy Blair e George Romero, prodotto da Michael Hausman (“Amadeus”); “Prisoner of Rio” (1989) che segna il debutto del compositore Hans Zimmer ed è stato distribuito in tutto il mondo da Columbia Pictures-TriStar; “Gospel According To Harry”, prodotto in collaborazione con Propaganda Films di David Lynch, nel film ha esordito Viggo Mortensen; “Basquiat” (1995) prodotto da Majewski e  basato su un suo soggetto, diretto da Julian Scchenabel e premiato al Festival di Venezia; “Wojaczek” (1999) presentato a Festival in tutto il mondo, il film ha portato l’attore non professionista Krzysztof Siwczyk ad ottenere la nomination come migliore interprete agli EFA. “Angelus” (2000), un’epica sui minatori della Slesia che vivono in una comune segreta, ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Fellini a Cameraimage.

IL TRITTICO DI LECH MAJEWSKI: Majewski si dedica ad una trilogia di film ispirata al mondo della pittura e dell’arte.  Tratto dal suo quarto romanzo, “Metaphisics”, “Il giardino delle delizie” è ispirato all’omonimo dipinto di Bosch; il film è una produzione anglo-italiana girata tra Venezia e Londra, completata nel 2004 e premiata con il Grand Prix al Rome Independt Film Festival. Nel 2011, Majewski completa un lavoro durato tre anni, “I colori della passione – The Mill & The Cross”, ispirato all’epico capolavoro pittorico del maestro fiammingo Pieter Bruegel “La salita al Calvario”. Lech Majewski rivoluziona il modo di rappresentare l’arte attraverso il cinema, introducendo un nuovo metodo pionieristico che permette di “entrare” nel dipinto e di creare una narrazione basata sulle figure ritratte nel quadro, interpretate da attori in carne e ossa: Charlotte Rampling, Michael York e Rutger Hauer nel ruolo di Bruegel. Il Trittico si chiude nel 2013 quando Majewski si accosta al capolavoro di Dante Alighieri con il lungometraggio “Onirica”, una visionaria e spettacolare rilettura contemporanea della Divina Commedia. In italia il film è stato presentato al Bif&st 2014.

Nel 2019 Lech Majewski completa il suo ultimo lavoro, “Valley of the Gods”, una coproduzione internazionale girata tra lo Utah, Los Angeles, Roma e i castelli della Polonia, distribuita nelle sale italiane da giugno 2021 e in home video e on demand da ottobre 2021 da CG entertainment.

I suoi video, film ed opere d’arte sono stati esposti nei musei e nelle gallerie più prestigiose di tutto il mondo: la Galerie Nationale du Jeu de Paume di Pargi; la Whitechapel Art Gallery di Londra; il Museo des Belles Artes di Buenos Aires; l’Image Forum di Tokyo; il Tel-Aviv Museum of Art; La National Gallery di Londra; Il Prado di Madrid; l’Art Institute di Chicago; il Louvre di Parigi e la Biennale di Venezia. Il Museum of Modern Art di New York ha onorato Majewski di una grande retrospettiva dei suoi lavori, dal titolo “Lech Majewski: Conjuring the Moving Image”: “Le visioni di Majewski toccano aree nascoste della mente dell’uomo contemporaneo che sono trascurate da altri media. In un modo singolarmente magistrale, Majewski visualizza fobie umane, ossessioni e fascinazione.” Laura Kardish, curatrice senior dell’esposizione.

Majewski tiene conferenze sul linguaggio nascosto dei simboli in varie scuole e università tra cui la Canterbury University, Harvard, Berkeley, la London Film School, l’Università di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Roma.

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