Report, l’inchiesta del programma fa tremare la Serie A. Arriva la diffida di Raiola

Il procuratore ha diffidato la trasmissione di Rai Tre

L’ultima inchiesta di “Report“, programma di Rai Tre, questa volta fa tremare la serie A e il mondo dei procuratori.

La puntata, “Le trame oscure del calcio italiano” ha già aperto tante discussioni visto l’argomento caldo, tra scommesse, proprietà e procuratori.

Nella trasmissione si è parlato anche della UEFA e delle “transazioni finanziarie illecite” nel mondo del calcio nella stagione 2018-2019.

Tra i temi toccati anche quello dei procuratori che ormai indirizzano gli affari e che sono al centro di tutti i movimenti del calcio mercato.
Nel servizio si è anche parlato di presunte pressioni da parte di alcuni calciatori per scegliere un procuratore piuttosto che un altro.
Sul “banco” degli imputati anche il procuratore più noto, Mino Raiola che ha diffidato il programma: “Vergognoso che una tv di Stato, usando dunque soldi pubblici, crei delle fake news. La Rai dovrebbe essere garante di un giornalismo serio e responsabile. Invece è stato inviato a Malta un giornalista che ha raccontato un sacco di falsità e non ha saputo o voluto trovare il giusto indirizzo della mia società, nonostante abbia consultato il registro del commercio di Malta dove il mio indirizzo è corretto. Questo ‘errore’ è inaccettabile perché getta ombre sulla mia reputazione. I miei legali hanno già effettuato una diffida formale al programma Report, che mi auguro torni sui propri passi e prenda provvedimenti nei confronti del giornalista. Se la Rai andrà avanti su questa strada nonostante sia a conoscenza dei fatti, agirò nelle sedi competenti e lo farò anche verso le testate che riporteranno questa fake news. Alcuni siti maltesi che in buona fede avevano riportato la notizia, hanno provveduto a eliminare la notizia dopo aver appurato l’inesattezza dei fatti commentati dal giornalista di Report”.

Al centro dell’inchiesta la società à maltese Three Sport News del procuratore di Donnarumma, Ibrahimovic e tanti altri: si tratterebbe, secondo Report, di una società fittizia.

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Su Rai Tre si è parlato anche di Top Blast società di scommesse, con sede in Albania dietro cui ci sarebbero l’ex calciatore e ds della Lazio, Igli Tare con suo fratello Genti, console albanese in Turchia.
Tare sarebbe il proprietario occulto di 400 sale scommesse in Albania e non sarebbe stato indagato solo perché in particolare, una di queste, la Top Blast non sarebbe poi stata venduta a un gruppo di malavitosi.

 

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