Palestre e Piscine: possibile riapertura a maggio?

Tra i settori giù colpiti ci sono quelli di palestre e piscine

Fino al 30 aprile, come ormai noto, non vedremo zone che non siano diverse dall’arancione e dal rosso.

La domanda che molti si pongono è: quando si parlerà di riaperture? E soprattutto quando potranno riaprire i battenti palestre e piscine?

Dal CTS, come ha dimostrato l’ultima questione relativa al pubblico per EURO 2020, vige la linea della cautela, non possiamo permetterci di allentare la presa, bisogna pensare solo ai vaccini.

Non mancano però le reazioni da parte dei gestori di centri come piscine e palestre, chiusi ormai da novembre dopo aver speso soldi per mettere in pratica tutte le misure necessarie per garantire il distanziamento sociale.

Giampiero Guglielmi, presidente dell’Associazione Nazionale delle palestre e delle strutture private ha spiegato : “Non hanno più nulla da perdere. Ora è solo una questione di sopravvivenza“.

A questa esternazione gli fa eco Antonella Bellutti, candidata alla Presenza del Coni: “Ritengo inopportuna la mobilitazione per la riapertura degli stadi del calcio, quando anche le società sportive delle altre discipline sono bloccate e rischiano di chiudere per sempre, a centinaia, con gravi ricadute occupazionali. Gli stadi andranno riaperti quando ci saranno le condizioni per riaprire anche palestre, piscine, piste di atletica (chiuse solo nelle zone rosse, ndr) e ogni altra struttura dove 30 milioni di italiani sperano di recuperare quel benessere psicofisico messo a dura prova dalla pandemia”

La maggior parte delle realtà sono in crisi o hanno dovuto chiudere, come riporta Gazzetta dello sport e alcune società interpellate da Sport e Salute hanno spiegato che l’unico fronte su cui il Governo è intervenuto è quello degli incentivi per il reinserimento dei collaboratori sportivi.

Niente, invece – si legge sulla rosea – per le società sportive, dal credito d’imposta per il secondo livello del professionismo al fondo perduto all’abbattimento dei costi per utenze e affitti. Ed è proprio su questo che andrà in scena nei prossimi giorni la battaglia degli emendamenti.

Inoltre Luigi Angelini, della Fit.Comm, l’Associazione Fitness Imprese Commerciali, che riunisce 170 imprese sportive ha anche spiegato come non ci siano prove della pericolosità di piscine o palestre: “Non ci sono notizie di studi specifici effettuati in Italia. Siamo fermi al censimento effettuato fra tutti gli operatori dal dipartimento Sport prima della chiusura di fine ottobre. La ricerca stabilì che il tasso di contagio era dello 0,01 per cento, uno ogni 10mila frequentatori. Non ci sono state finora ricerche diverse”.

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