Cinema italiano libero da censure: Franceschini detta le nuove regole

Il cinema italiano è libero da censure, ma sono introdotte nuove classificazioni controllate da una apposita Commissione presieduta da Alessandro Pajno

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini ha firmato il decreto di abolizione della censura cinematografica, una norma che nella storia del cinema italiano ha colpito film celebri e registi di fama internazionale. Il nuovo decreto se da un lato elimina la censura, dall’altro va ad inserire nuove regole per la tutela dei minori nella visione di film e opere audiovisive.

Il principio che è alla base del nuovo decreto c’è il rispetto per i principi di libertà e responsabilità sia per gli operatori dell’industria cinematografica, ma anche per le famiglie. Il nuovo decreto, dunque, introduce delle regole per la proiezione.

Le maggiori novità riguardano l’abolizione della censura, secondo cui non ci saranno più divieti di uscite in sala e imposizioni su tagli e modifiche alle pellicole; un nuovo sistema di classificazione più flessibile e maggiormente conforme alle diverse tipologie di opere e coerente con il generale allargamento del pubblico in sala”. Terza novità è che, come si accennava, si introduce il principio di responsabilizzazione degli operatori cinematografici, i quali hanno il compito di individuare la giusta classificazione dell’opera in base al destinatario e a sottoporla alla validazione di un apposito organismo di verifica. Nasce così un nuovo organismo, la Commissione di classificazione dei film: “La Commissione è presieduta dal Presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ed è composta da quarantanove componenti che sono stati scelti tra esperti di comprovata professionalità e competenza nel settore cinematografico e negli aspetti pedagogico-educativi connessi alla tutela dei minori o nella comunicazione sociale, nonché designati dalle associazioni dei genitori e dalle associazioni per la protezione degli animali”.

Inoltre, le opere cinematografiche e gli spot pubblicitari destinati alle sale saranno classificati dagli operatori nel settore cinematografico secondo quattro categorie: opere per tutti; non adatte ai minori di anni 6; vietate ai minori di anni 14; vietate ai minori di anni 18.

Per i film vietati ai minori di anni 14 o 18, è consentito l’accesso in sala di un minore che abbia compiuto rispettivamente almeno 12 o 16 anni, ma accompagnato da un genitore o tutore. Inoltre, è previsto un nuovo sistema di icone e di avviso per i contenuti sensibili, ovvero violenza, armi, sesso, e nuove sanzioni di tipo reputazionali con la pubblicazione online delle sanzioni.

 

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto