Francesca Bergesio rivive l’incubo stalker: il racconto

È stata Miss Italia nel 2023

Francesca Bergesio, Miss Italia 2023, ha deciso di denunciare chi l’ha minacciata per difendere la propria dignità. Inizialmente, la paura l’aveva frenata, ma col tempo ha capito che bisogna denunciare e chiedere aiuto, come spiega a Corriere della Sera.

A soli 20 anni, originaria di Cervere, in provincia di Cuneo, e figlia del senatore Giorgio Bergesio, Francesca è finita ancora una volta nel mirino di un “odiatore seriale”. Un 26enne di Catania le ha inviato su Facebook messaggi agghiaccianti, tra cui minacce di stupro e riferimenti inquietanti alla sua abitazione. Un episodio che segue quello del 2023, quando un altro uomo le aveva rivolto minacce simili, poi condannato dal tribunale di Asti.

Questi attacchi, codardi e gratuiti, nascosti dietro uno schermo, l’hanno spinta ad agire ancora. Non per sentirsi vittima, ma perché restare in silenzio significherebbe accettare l’odio come parte della normalità. Già durante le scuole superiori aveva affrontato episodi di bullismo per la sua altezza. Ma ha avuto al suo fianco due genitori che l’hanno sempre sostenuta.

Rispetto alla prima volta, in cui aveva denunciato su consiglio della famiglia e di Patrizia Mirigliani, oggi Francesca si è mossa con determinazione e consapevolezza. Le minacce ricevute – ancora una volta di morte e violenza sessuale – hanno coinvolto anche il padre e la famiglia, pur non avendo legami con la politica. Il prezzo della notorietà, in qualche modo, lo si paga, ma non giustifica simili attacchi.

Dopo l’elezione a Miss Italia, l’esposizione mediatica è aumentata e con essa anche i commenti di ogni tipo. Le critiche costruttive sono ben accette, ma queste non lo erano. È stato difficile decidere come reagire, ma Francesca è convinta che la lotta contro la violenza di genere debba partire proprio da chi sceglie di non tacere. Il primo hater, nel 2023, si nascondeva dietro un falso profilo femminile, smascherato dalla madre. Il secondo ha agito con messaggi ancora più espliciti e aggressivi.

Francesca si è immedesimata in tutte le donne che subiscono violenza e che, per paura, non trovano la forza di denunciare. Ha scelto di farsi carico della responsabilità di parlare e agire, rifiutando di voltarsi dall’altra parte. Per lei, il coraggio è difendere la propria dignità e restare fedeli ai propri valori, anche quando è difficile.

Il risarcimento ottenuto dalla condanna del primo hater è stato devoluto, insieme a quello dell’avvocato Nicola Menardo, a un’associazione del territorio che si occupa di proteggere le donne vittime di violenza.

Francesca non dimentica le sue origini. Cresciuta in un piccolo paese di 2300 abitanti, ha vissuto sulla sua pelle le insicurezze dell’adolescenza. L’altezza, da motivo di presa in giro, è diventata un punto di forza, grazie anche al sostegno della madre, che l’ha aiutata a credere in sé stessa.

È consapevole che molte ragazze, dopo minacce simili ricevute da sconosciuti, si sono tolte la vita. Per questo ritiene fondamentale parlare, non per dare visibilità all’odio, ma per educare e sensibilizzare. La libertà non deve mai trasformarsi in un’arma, ma in uno spazio di confronto e crescita.

Pur non sentendosi un simbolo, ammette che sta imparando ad avere coraggio. E se non ci è nata, lo deve anche alle persone che la accompagnano ogni giorno. Ha solo 21 anni e tanto ancora da imparare, ma è certa di una cosa: anche i momenti più dolorosi possono trasformarsi in lezioni preziose di vita.

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