Sanremo 2025: chi ha brillato e chi ha steccato (sugli outfit). Le pagelle

Dai look da applausi a quelli da dimenticare, ecco gli outfit più chiacchierati della quarta serata di Sanremo 2025

La serata più attesa del Festival è arrivata: il quarto appuntamento porta le cover, i duetti e, inevitabilmente, il giudizio impietoso sui look. Tra scivoloni di stile e outfit da standing ovation, ecco chi domina la scena e chi avrebbe potuto fare di meglio.

Clara – 10

Regina indiscussa della serata. Perfettamente in sintonia con il pezzo e con Il Volo, Clara incanta con un look impeccabile che esalta la sua bellezza e la sua presenza scenica. Eleganza e coerenza da manuale.

Noemi – 6+ | Tony Effe – 7

Lei continua a essere una visione in perfetto stile Old Hollywood: coerente e senza troppe sbavature. Lui sfoggia finalmente la collana giusta, ma mismatch con Noemi si sente (e si vede).

Rose Villain – 9


Porta Fiori rosa fiori di pesco anche nel look e lo fa con classe. Il romantico abito Fendi è la scelta perfetta: delicato ma con carattere. Giocosa e perfettamente nel suo mondo. Per una volta niente dark vibes! Colpo da maestro.

Francesca Michielin – 8


Un calzino sì, un calzino no? Scherzi a parte, il sandalo con la caviglia fasciata dopo la slogatura è la vera dichiarazione di stile della serata: naturale, cool, senza forzature. L’abito nulla di memorabile.

Rkomi – Voto: 8
Sempre stiloso, sempre centrato. Rkomi si conferma uno degli artisti più coerenti con la propria estetica. Nulla da ridire.

Lucio Corsi & Topo Gigio – 10/10


Geniali. Punto. Ma performance surreale a parte, il completo color burro è una scelta delicata e azzeccatissima. E il viso dipinto di blu? No, di bianco. Visionario senza scadere nel ridicolo, puro teatro sul palco dell’Ariston.

Alessandra Amoroso – 7


Non ce lo aspettavamo e forse per questo ci ha colpito ancora di più. L’abito con schiena scoperta, cappuccio e spacco vertiginoso è audace e perfettamente bilanciato dal total black e dai capelli sleek.

Serena Brancale – Voto: 6 ½
Con la voce non si discute, con il look un po’ di più. Ancora non convince appieno, ma il make-up e l’acconciatura funzionano.

Mahmood – 7-

Da Clark Kent a Superman è un attimo, ma senza superpoteri. Il co-conduttore della quarta serata del Festival parte alla grande con un look impeccabile e sofisticato, ma il cambio sul palco è un vero plot twist (e non in senso positivo). Il costume da eroe non convince e il secondo outfit è un mix troppo carico. Less is more, soprattutto con una fisicità magnetica come la sua. Esibizione e ruolo da co-conduttore 10/10: salva la serata a colpi di “raga”, “follettini e follettine” e “come spacca”. Idolo).

Benji & Fede – 10/10

Il loro comeback non è solo musicale, ma anche di stile. Da quando sono tornati insieme ogni look è perfettamente calibrato, tra ricercatezza e coerenza estetica. Sul palco dell’Ariston il duo conquista con due outfit impeccabili firmati dal team creativo de LaDécadanse, che riesce ad esaltare la loro evoluzione senza forzature. Il risultato? Un’immagine sofisticata, cool e perfettamente in sintonia con la loro nuova era.

Coma Cose – 7

Stasera niente cuoricini, ma l’haute couture scorre nelle vene. Eleganti e sempre riconoscibili, manca solo quel guizzo personale che avrebbe fatto la differenza.

Achille Lauro & Elodie – 10


Hot, iconici e perfettamente in sync. Lui teatrale, lei in total black è pura poesia. Chimica perfetta, performance e styling impeccabili. Nulla da aggiungere.

Carlo Conti – 3


Troppo rigido, troppo scontato. Completo blu anonimo e interruzione fuori tempo su Lauro che spezza la magia. San Valentino meritava più pathos, meno formalità. Il suo momento più alto? Vedi foto.

Fedez & Marco Masini – NC

Troppo bravi per badare agli outfit. Per una volta, la “modah” passa in secondo piano.

Giorgia – 7 | Annalisa – 7

 

Giorgia impeccabile: il total white è elegante e super attuale, ma la scarpa nera? Un piccolo inciampo. Il beauty look, invece, è perfetto. Annalisa opta per un low profile strategico, lasciando il riflettore alla collega. Il blazer anni ‘80? Azzeccato, funziona alla grande sulla sua fisicità.

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