Le parole del giornalista
Vittorio Feltri, quando parla, apre sempre dibattiti e polemiche. Nei giorni precedenti avevano destato scalpore le frasi sui ciclisti.
Feltri aveva detto: «a Milano le piste ciclabili rappresentano trappole mortali. Sono disegnate sull’asfalto senza criterio e la loro mancanza di logicità non fa altro che acuire il convincimento, in chi adopera la bicicletta per muoversi o anche il monopattino, di non dovere osservare alcuna basilare norma stradale, come – e menziono quella più terra terra il rispetto della precedenza».
Frasi shock, di cui, come ha ribadito oggi su Il Giornale, non si pente.
Rispondendo a una lettera del quotidiano dice di trovare: «biciclette e monopattini a destra e a sinistra della mia automobile, cosicché, quando scatta il verde e mi accingo a svoltare a destra, mi capita di frequente di vedere ciclisti che sfrecciano tagliandomi la strada, come se si lanciassero addosso alle vetture. Passano con il semaforo rosso, camminano davanti alle auto rallentando il traffico, anche contromano nel bel mezzo della via».
Poi, sulla categoria, che secondo lui, sarebbe protetta, ovvero quella dei ciclisti, dice: «c’è il convincimento che essi salveranno il pianeta dal riscaldamento globale, sono ritenuti soggetti virtuosi, gente di sinistra, non rozza e ignorante come quelli che invece vengono indicati quali «fascisti» soltanto perché votano a destra».
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Feltri continua: «Lungi dall’augurare il decesso ai ciclisti, la mia è stata una battuta forse troppo macabra, per questo fuori luogo, forte, ma ormai non si può più dire nulla, tutto suscita riprovazione. Stiamo lì a pesare ogni sillaba in cerca di una scusa qualsiasi per colpire colui che la pronuncia. Abbiamo acquistato il gusto della indignazione, del processo mediatico, della macellazione. È il trionfo di un moralismo esasperato, ostentato, intransigente, che non è sinintomo di progresso etico, semmai di oscurantismo».
Nelle ultime ore era arrivata anche la risposta basita del fratello di Michele Scarponi, ciclista morto durante un incidente. «La nostra fondazione ha già avviato le pratiche per denunciare Feltri. Ha offeso la sua memoria».
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