L’industria musicale americana travolta dallo scandalo: cosa sta accadendo con Puff Daddy
Il rapper si trova in carcere
Un nuovo scandalo sta travolgendo gli Stati Uniti e l’industria musicale americana. Negli ultimi giorni è stato infatti arrestato il rapper americano Diddy (noto come Puff Daddy).
Lui, che continua a dichiararsi innocente, è accusato tratta di esseri umani, racket e abusi fisici. Il suo legale, Lil Rod ha dichiarato: «Non vediamo l’ora di provare, in un tribunale, che tutte le affermazioni del signor Jones sono inventate e devono essere respinte».
Il New York Times ha già definito quello che sta accadendo il #MeToo dell’industria musicale.
Nelle ultime ore impazzano le testimonianze di chi sta prendendo le distanze da Puff Daddy, come il rapper Shyne o uno spacciatore.
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«Stavano iniziando a succedere cose strane, c’erano ragazzi famosi che si scopavano a vicenda, e delle camere da letto sul retro: era come il sancta sanctorum. Vedevo due persone che non avrei mai pensato si incontrassero, due rapper, e questo mi ha scioccato. Non farò nomi, ma ci sono stati rapper per i quali ho perso subito il rispetto e che non ho più potuto prendere sul serio. Fu allora che me ne andai da lì».
È stato condiviso anche un video di Justin Bieber in cui il cantante passò due giorni con l’artista per il suo compleanno.
A domanda su cosa avrebbero fatto insieme, Daddy disse: «Cosa faremo? – risponde Puff Daddy – Non possiamo rivelarlo ma è sicuramente il sogno di ogni 15enne».
Già qualche mese fa, l’ex fidanzata Cassie Venture, accusò Diddy, di averla costretta a fare sesso sotto effetto di droghe con gigolò mentre lui si sarebbe masturbato e avrebbe ripreso il tutto.
La vicenda si è poi risolta con un accordo: «Abbiamo deciso di risolvere questa questione in via amichevole. Auguro a Cassie e alla sua famiglia tutto il meglio».
Successivamente, sempre a novembre sono arrivate altre accuse da una donna e poi da un’attrice, Jane Doe che lo accusò di aver stuprato una sua amica.
Pure a questo giro nessuna ammissione: «Si tratta di affermazioni inventate che accusano falsamente di cattiva condotta risalente a oltre 30 anni fa e presentate all’ultimo minuto. Non è altro che un tentativo di accaparrarsi denaro».
Nel mentre arrivano altre denunci e Hulu, emittente americana, cancella la produzione dello show Diddy+7.
Si susseguono denunce e accuse e le autorità perquisiscono le abitazioni di Miami e Los Angeles, portando via pc e telefono.
Continuano a emergere nuove denunce: in totale sono nove e ci si domanda se nessuno degli altri artisti che ha lavorato con lui fosse al corrente.
Bieber ha subito preso le distanze e ha spiegato di voler concentrarsi sul figlio e sulla musica, si attendono comunque sviluppi.
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