Alberica Filo della Torre, chi era la contessa uccisa nel delitto dell’Olgiata

Alberica Filo della Torre, chi era la contessa uccisa nel delitto dell'Olgiata

Alberica Filo della Torre, chi era la contessa uccisa nel delitto dell’Olgiata il 10 luglio 1991 dal domestico filippino

Alberica Filo della Torre è nota alle cronache per essere la vittima del famoso delitto dell’Olgiata, avvenuto il 10 luglio 1991. Alberica era una contessa, figlia del contrammiraglio Ettore Filo della Torre (1908-1989) e di Anna del Pezzo di Cajanello (1917-2017), donna ricca della buona società romana. Alberica Filo della Torre era nata a Roma il 2 aprile 1949, apparteneva al ramo dei conti di Torre Santa Susanna della nobile famiglia napoletana Filo. In prime nozze sposò don Alfonso de Liguoro dei principi di Presicce. Il matrimonio durò poco tempo e fu dichiarato nullo dalla sacra rota.

In seconde nozze sposò l’imprenditore Pietro Mattei. Era madre di due figli, Manfredi e Domitilla.

Il 10 luglio 1991, nella villa dell’Olgiata, erano in corso i preparativi per la festa che la contessa aveva organizzato per i 10 anni di matrimonio con Mattei. Il marito quella mattina era al lavoro, mentre nella villa erano presenti i due figli, due domestiche filippine, la babysitter inglese e quattro operai.

La cameriera Alpaga riferì ai carabinieri che verso le 7:45 aveva portato la colazione alla contessa, prima di tornare in cucina. Alberica, verso le 8:30 scenderà in cucina per poi rientrare in camera un quarto d’ora più tardi. Verso le 9:15 la domestica e la piccola Domitilla bussano una prima volta alla porta della stanza chiusa dall’interno, ma non ottengono risposta. Più tardi, verso le 10:30-11, tornano a bussare alla camera, anche stavolta senza risultato, nonostante il ricorso al telefono interno. Trovata una seconda chiave, la porta era chiusa, le due riescono a entrare nella stanza, dove rinvengono il corpo della donna riverso verso terra, con le braccia aperte in una posizione di resa e con la testa avvolta in un lenzuolo insanguinato.

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Iniziano le indagini e si scopre che mancano dei gioielli. La contessa è stata prima colpita alla testa e poi soffocata. Sul posto arriva anche  Michele Finocchi, amico di famiglia e funzionario del Sisde, il servizio segreto civile. In un primo momento si sospetta del marito, ma questi aveva un alibi di ferro. Le indagini si arenano per vent’anni fino allo scoppio del caso finanziario del Sisde, che riporta l’attenzione su Mattei. Quest’ultimo, però, ha continuato a cercare la verità finanziando nuove indagini, fino a quando si apre la pista del domestico.

Si tratta di Manuel Winston Reves, domestico filippino, che poco tempo prima del delitto era stato licenziato. nelle prime indagini era stato escluso dalla lista dei sospetti, ma analisi dettagliate avevano fatto emergere tracce di DNA sul lenzuolo avvolto intorno alla testa della vittima. Furono recuperate le registrazioni delle telefonate nelle quali il maggiordomo trattava con un ricettatore la vendita dei gioielli rubati alla contessa. Una volta arrestato, il 21 aprile 2021, il domestico confessò il delitto: “Mi sono tolto un peso che mi portavo dietro da vent’anni, scusatemi”.

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