Social, la truffa dei like: quando “mi piace” davvero

Perché ottenere “mi piace” in modo corretto fa la differenza. Il parere di Socialness

Da quando Facebook ormai da diverso tempo ha cambiato il suo algoritmo, i like sono diventati una cosiddetta “metrica di vanità”, cioè un numero vuoto, privo di significato in termini di business, che serve solo a vantarsi. Il motivo è semplice: non c’è modo di mettere in relazione i like con le vendite.

L’esempio concreto.

Su Facebook diverse aziende che fanno il cosiddetto “Instant marketing”, cioè pubblicano sui social post ironici ispirati ad eventi di attualità.

Ogni post pubblicato prende centinaia di migliaia di like e reazioni, ma secondo te, quante di quelle persone che hanno messo il like diventeranno davvero loro clienti?

Molte meno di quelle che gli utenti si aspettano. Ecco perché rincorrere i like non è mai una scelta saggia. Arrivano? Bene. Non arrivano? Pazienza.

Se si vuole vendere, ciò a cui si deve mirare è la conversione di utenti in lead e successivamente in clienti.

Anche Facebook ha ben chiara questa distinzione, infatti permette all’inserzionista di ottimizzare la campagna pubblicitaria in modo diverso a seconda dell’obiettivo finale.

Il parere di Socialness.

“Se il tuo scopo è vendere e acquisire clienti concentrati sulla conversione. Con questo voglio dire che noi non utilizziamo mai altri tipi di campagne, per esempio ad interazione, con il quale si fanno probabilmente più like? Certo che le usiamo, ma per far interagire i nostri clienti con i suoi potenziali clienti e permettere di iniziare online una conversazione che terminerà offline all’interno dell’azienda. Dove, alla fine, avviene la conversione in cliente.I like li lasciamo volentieri a chi vuole farsi bello con dei numeri vuoti. A noi piace concentrarci su ciò che sappiamo fare meglio: portare nuovi contatti in target alle aziende locali e aiutarli a trasformarli in clienti attraverso le nostre procedure collaudate con oltre 900 aziende locali in tutta Italia”.