Udine, aggredita alla guardia medica una giovane dottoressa

Udine, aggredita alla guardia medica una giovane dottoressa

Udine, aggredita alla guardia medica una 28enne dottoressa specializzanda. Visibili i segni dell’aggressione al collo

Si chiama Adelaide Andriani la dottoressa specializzanda in Chirurgia generale aggredita mentre era di turno come guardia medica a Udine nella sede del Gervasutta. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, la giovane dottoressa ha raccontato a Il Messaggero: «È la terza aggressione che subisco. Due le ho subite, gli scorsi mesi, in carcere a Udine, dove ero stata chiamata come guardia medica, anche se non sarebbe di nostra competenza e lo facciamo totalmente gratis. La prima aggressione per fortuna è stata più o meno verbale, mentre la seconda volta mi è stato tirato addosso uno sgabello e solo grazie all’intervento della guardia, che mi ha spostato di peso, non ho preso i pezzi in faccia».

L’ultima aggressione si è verificata lo scorso sabato ed è sempre la vittima a raccontare la dinamica al Messaggero: «Sabato,verso le 18, in ambulatorio ci siamo trovati all’improvviso questi due uomini, che non avevano citofonato per entrare, come gli altri. Uno dei due, più giovane, straniero, era affetto da una problematica alla gamba, l’altro, forse sulla cinquantina, diceva di essere il suo accompagnatore e gli faceva da traduttore. Ci hanno detto che erano stati in Croce rossa per queste lesioni pregresse. La medicazione era perfettamente pulita e fatta poco prima, ma l’uomo pretendeva di essere medicato. Abbiamo dovuto un po’ cedere. Abbiamo eseguito di nuovo la medicazione e convenuto che fosse necessario un controllo in pronto soccorso». Ma i due uomini non se ne sono andati. «Si sono piazzati nella sala d’attesa e continuavano a fare ostruzionismo anche verso il nostro lavoro: sabato c’era un grande afflusso. Li abbiamo invitati più volte a uscire e abbiamo chiamato i carabinieri».

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Il racconto di Adelaide Andriani continua così: «Avevamo intenzione di fare denuncia, perché ci avevano insultato ed erano stati aggressivi». È a quel punto che l’accompagnatore dell’ammalato si dirige verso la portineria. «Preoccupata, sono andata ad avvisare la donna che era sola. Da fuori, ho visto che stava parlando in modo concitato con la donna e le ho detto: “Stia attenta, che è aggressivo. Stiamo aspettando le forze dell’ordine”. A quel punto mi è venuto incontro rapidamente. Sono tornata verso la porta della guardia medica, dove c’era la collega e la situazione è degenerata. Abbiamo filmato tutto. L’accompagnatore a un certo punto mi ha messo le mani al collo e per alcuni istanti non passava aria. Ho pensato che sarei morta soffocata. Per fortuna, grazie alla mia collega, che gli ha staccato la mano, l’uomo si è allontanato. Anche il paziente è intervenuto per allontanarlo». Le due dottoresse hanno finito il loro turno e poi sono andate a farsi medicare. «Mi hanno dato 5 giorni di prognosi», racconta Adelaide che, sul collo, subito dopo l’aggressione, aveva ancora evidenti i segni della stretta, immortalati in foto diffuse sui social. «Prima di andarsene, ha minacciato che sarebbe tornato. I carabinieri ci hanno detto che lo hanno identificato».

Le foto dell’aggressione sono state postate dalla collega di Adelaide Andriani su Facebook, accompagnandole con parole di sfogo: ” Fare il medico … c’è chi dice che è una vocazione e lo è sicuramente, ma è altrettanto certo che al giorno d’oggi è una sfida, soprattutto in contesti come la guardia medica! È una sfida, perché non è possibile che un medico nell’esercizio delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a recarsi in pronto soccorso nel suo interesse; non è ammissibile rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è abbastanza tutelati, perché spesso il medico di continuità assistenziale viene considerato un medico di serie B! Ricordatevi che dietro il camice ci sono prima di tutto persone e non esiste che un essere umano aggredisca un altro essere umano, un medico (peraltro pubblico ufficiale) attentando alla sua vita, senza contare gli insulti e le minacce! Faccio appello a che questo post si diffonda perché non posso pensare che un’altra persona ancora, dopo la mia collega, rischi di essere strangolata dall’accompagnatore di un paziente o da chicchessia! Non deve esistere che una persona, un medico venga ingiuriato e minacciato fisicamente e verbalmente come è successo alla sottoscritta!! Chiediamo più tutela nello svolgimento del nostro lavoro! Finchè non ti succede, non ti rendi conto che una volta è andata bene ma non è detto che sia così anche la prossima”.

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