Guariniello torna sulle parole di Lotito e il doping: “In Italia siamo indietro”
Il presidente della Lazio aveva parlato del doping
Raffaele Guariniello ex procuratore di Torino ha parlato e risposto a distanza alle parole del Presidente della Lazio Claudio Lotito che si è espresso sulle malattie legate alla cure dei calciatori.
Ne ha parlato in occasione della morte di Sinisa Mihajlovic per leucemia. Lotito si è soffermato sugli effetti delle cure e sulle conseguenze che possono avere i vaccini e i trattamenti medici.
Va comunque detto che sia Mihajlovic che Vialli si sono ammalati prima. A chiarire la situazione Guariniello ex procuratore di Torino che ha indagato sull’abuso dei farmaci, nel calcio, negli anni ’90.
A il Fatto Quotidiano ha detto di avere«cautela a tutti prima di parlare. In questo momento sarebbe indelicato e soprattutto completamente inutile. Fermarsi al caso singolo non serve, il fenomeno va studiato nel suo insieme a livello epidemiologico».
Poi aggiunge: «Sa quanti processi per doping sono arrivati fino in Cassazione dal 2019 al 2022? Quattro, tre dei quali a livello di sport amatoriale. Significa che su questo tema siamo tornati indietro di 30 anni, a quando si faceva molto poco». E questo perché «la giustizia penale in tema di doping – e aggiungo in tema di sicurezza sul lavoro – non fa più paura a nessuno. Pochi processi, piccoli, locali. Un fenomeno così complesso va affrontato nel suo complesso e deve essere anche aggiornato. I nostri studi sulla Sla sono ormai datati».
Per Guariniello bisognerebbe istituire una procura nazionale per la sicurezza sul lavoro e sul doping: «Senza non si va da nessuna parte. Ma da tempo questi principi non godono di ottima salute».
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