Svolta nel caso Saman Abbas, ecco la mossa del Pakistan che potrebbe garantire l’arresto dei genitori genitori della giovane
Il Pakistan ha finalmente emesso un ordine di cattura nazionale nei confronti dei genitori di Saman Abbas, accusati dalla procura di Reggio Emilia di concorso in sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.
Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, questi i nomi dei due genitori, potrebbero essere arrestati in Pakistan e anche se non esistono accordi precisi con l’Italia per quanto riguarda l’estradizione, non si esclude che i due – una volta catturati – possano essere processati in Italia.
A confermare la notizia è stata la dirigente della Polizia di Stato Maria José Falcicchia, direttrice della seconda divisione Interpol, ospite di Quarto Grado:
«Il Pakistan ha valutato di emettere un provvedimento di cattura nazionale. Nelle scorse settimane le autorità del Pakistan hanno recepito la fondatezza delle attività svolte in Italia dai carabinieri di Reggio Emilia e dall’autorità giudiziaria supportata dai servizi di cooperazione di polizia. Dopo una valutazione molto lunga per un caso complicato anche per loro e senza precedenti, hanno deciso di fare propria la `red notice´, ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman».
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Sulla possibilità di estradizione ha detto Falcicchia: «L’Italia ha già chiesto l’estradizione. Il Pakistan cita un vecchio trattato del ‘72, ma per noi l’estradizione non è esclusa. Non c’è un attuale trattato firmato da entrambi i Paesi ed esiste l’estradizione di cortesia, una consuetudine internazionale che spesso tanti Paesi adottano. Siamo molto fiduciosi per la sensibilità che abbiamo riscontrato dalle autorità pachistane, sono stati due anni lunghi ma non privi di impegno e di continue attività svolte dall’Interpol e dal nostro esperto di sicurezza presso l’ambasciata in Pakistan. Recentemente i nostri vertici di cooperazione internazionale, il generale Giampiero Ianni e il prefetto Vittorio Rizzi, hanno incontrato le autorità pachistane a margine di un incontro in India».
Il 10 febbraio comincerà il processo che vede cinque imputati, ovvero i due genitori e tre zii di Saman, con l’accusa di concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.
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