Emergono rivelazioni anche dal mondo dell’artistica
Dopo la ritmica e l’aerobica tocca anche all’artistica. Emergono ogni giorno testimonianze di quanto avveniva nelle palestre, delle molestie e violenze psicologiche subite dalle atlete.
A La Repubblica sono arrivate le testimonianze di Laura Sirna, Virginia Scardazan e Chiara (nome di fantasia).
Le tre hanno spiegato «Ci allenavamo in Veneto. Non in un centro tecnico federale ma in una palestra considerata il punto di riferimento della regione. Con un’istruttrice molto violenta».
Una arrivò anche a pensare di contattare il Telefono Azzurro.
«Ero in pausa pranzo con una mia amica. Sapevo che queste persone aiutavano i bambini in difficoltà e volevo chiamarli. Io non ho subito violenze fisiche, ma le mie compagne sì».
Le tre dell’artistica parlano di schiaffi e Virginia spiega come fosse stata costruita una barriera alle finestre per non vedere come venivano trattate le ginnaste.
Laura aggiunge: «Una volta stavo facendo un esercizio alla trave ma ero molto stanca e sono caduta. L’allenatrice mi ha detto: “Avvicinati”.
Sapevo che mi voleva dare una sberla, così mi sono tirata indietro sperando che la trave alta mi potesse far da scudo ma il ceffone è arrivato lo stesso in volto».
Virginia si sofferma sull’aspetto psicologico: «A 7-8 anni ero ingenua e guardavo le mie compagne più grandi con ammirazione. Pensavo che avrei dovuto fare tutto come loro.
Nella mia testa dovevo pesarmi tre volte al giorno, perché è quello che facevano le mie sorelle più grandi. Venivano insultate e picchiate? Anche io dovevo ricevere lo stesso trattamento. Così un mondo malato diventa la normalità».
«Avendo vissuto cose simili sulla nostra pelle, ci uniamo alle ragazze della ritmica. Se una volta simili comportamenti venivano tollerati e mascherati da una ricerca del risultato, oggi uno sport sano non può assolutamente giustificarli e voltarsi dall’altra parte. Denunciate il vostro disagio e quello che vi sta accadendo. Amiamo la ginnastica e insieme rendiamo più sicuro e bello il nostro sport, che rimane fantastico».
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