Torino, 36enne si suicida in carcere. Aveva rubato degli auricolari bluetooth
Torino, 36enne si suicida in carcere. Aveva rubato degli auricolari bluetooth, ma forse non ha retto allo stress dell’arresto
Un uomo di 36 anni, originario del Gambia, si è tolto la vita in carcere dopo essere stato arrestato per il furto di un paio di auricolari bluetooth. Dopo aver fatto colazione e parlato con le guardie penitenziarie, l’uomo è tornato nella sua cella e si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola. Il ritrovamento del corpo dell’uomo ha lasciato tutti sorpresi, poiché l’uomo non aveva dato alcun segno di sofferenza.
Tecca Gambe, questo il suo presunto nome, non aveva infatti alcun documento con sé, era entrato nel carcere di Torino il 26 ottobre. Al momento dell’arresto, forse il primo della sua vita, aveva mostrato una certa agitazione. Oggi, invece, il gesto estremo. Un poliziotto in servizio nel penitenziario si è subito accorto di quello che stava accadendo.
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Così è subito intervenuto, aprendo la cella e chiamando i soccorsi. Per circa 50 minuti i soccorritori hanno provato a rianimarlo con il defibrillatore, ma senza esiti positivi. Alle 8.30 se è stato decretato il decesso. Questo è il terzo suicidio nel carcere di Torino nel 2022, il 72esimo in Italia.
Monica Cristina Gallo, garante dei detenuti del capoluogo piemontese, ha dichiarato: «Non vedo un impegno dai vertici amministrativi nazionali per fermare questa tragedia continua. In Piemonte ci sono 13 istituti penitenziari e solo 5 direttori. Questo vuol dire che il personale, incolpevolmente, non è nelle condizioni di gestire al meglio la situazione».
Cosima Buccoliero, direttrice del carcere, scossa per quanto accaduto, ha detto: «Non conoscevo quel detenuto, ma mi dicono non avesse manifestato segnali preoccupanti. Purtroppo questa è una deriva inarrestabile. Siamo tutti molto colpiti».
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